Se pensavate che il peggio fosse ormai alle spalle e che il resto della strada fosse in discesa, beh, ci spiace molto per voi. Il più recente rapporto della Banca Mondiale mostra una situazione tutt’altro che ottimista, che di fatto impone la necessità di trovare quanto prima una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina (non che prima ci fosse meno urgenza, eh). Stando ai dati della Banca, infatti, i prezzi del cibo, del petrolio, dei metalli e di numerosi altri prodotti di base “rimarranno a livelli elevati fino alla fine del 2024” costituendo di fatto “la più grande crisi delle materie prime che abbiamo vissuto dagli anni ’70”.
Nello specifico, i recenti aumenti di prezzi costituiscono il più grande aumento dalla crisi del ’73, e gli esperti della Banca Centrale prevedono un aumento superiore al 50% dei prezzi dell’energia, con il Brent (o il petrolio, per intenderci) che viaggia a un prezzo medio di scambio di 100 dollari al barile. Ancora, le proiezioni per il carbone indicano un incremento di un buon 80%, e il costo del gas naturale pare destinato a polverizzare ogni record raddoppiando il proprio prezzo nel prossimo anno (prendendo come valore di riferimento i dati del 2021).
Vi sembra divertente? Per nulla? Già, manco secondo noi. Dulcis in fundo, anche che le previsioni sui prodotti agricoli indicano un aumento del 20%, mentre i prezzi dei prodotti alimentari subiranno un rincaro del 22,9% nel corso dell’anno corrente.