Sembra esserci una precisa strategia commerciale di Unilever dietro la chiusura di diverse gelaterie a marchio Grom. Dopo la chiusura di uno storico punto vendita a Torino (quello sotto i portici di Via Cernaia, in cui è subentrato un altro illustre collega gelatiere, Alberto Marchetti), il gruppo annuncia la chiusura dei negozi in altre città: Udine, Treviso, Modena, Mestre, Alessandria.
Non un caso, dunque, ma un nuovo assetto di marketing: era infatti prevedibile che un’azienda delle dimensioni di Unilever avesse in mente un futuro ben preciso per il marchio di gelati, che difficilmente dopo l’acquisto da parte della multinazionale avrebbe potuto rimanere uguale a se stesso. Ebbene, ora la strategia di Unilever pare abbastanza chiara, e comporta un taglio al canale retail a favore di quello della grande distribuzione. Sempre più gelato marchiato Grom nei supermercati e nei grandi punti vendita, dunque, e sempre meno coni gelato venduti al dettaglio.
Questo, naturalmente, comporta una serie di questioni che bisogna vedere come verranno affrontate: prima fra tutte il ricollocamento del personale delle gelaterie, oltre alle questioni relative a un già compromesso posizionamento premium del prodotto. Oltre all’ampliamento della vendita nella GDO, la sezione economica del Corriere della Sera ipotizza inoltre una diversa via, che si potrebbe definire “Ibrida”, e che passa attraverso soluzioni già sperimentate con successo da Unilever, come l’apertura a Roma e Milano di due angoli Grom all’interno dei supermercati Carrefour.
[Fonte: Corriere della Sera]