Si continua a parlare di Green Pass nei ristoranti (e nei bar e locali in generale). Il balletto sui controlli prosegue: i ristoratori devono controllare sì o no? E cosa devono controllare? Solo Green Pass o anche documenti di identità? Mentre il Governo, a seconda dell’ora del giorno, prima dice una cosa e poi l’altra, ecco che anche Fipe ha voluto dire la sua chiedendo che siano tolte le multe agli esercenti.
Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, in una nota stampa, ha sottolineato che la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi ha apprezzato le parole del ministro Lamorgese in merito al fatto che non spetta ai gestori dei locali controllare i documenti di identità dei clienti.
Fipe sta sostenendo da settimane questa tesi: controllare i documenti va oltre i doveri degli esercenti. Tuttavia ora è necessario spingersi un po’ oltre.
Calugi fa un esempio semplice: se un cliente esibisce un Green Pass non suo e viene poi scoperto dalle forze dell’ordine durante dei controlli a campione (i quali sono sempre più frequenti: a Brescia ci sono già state le prime sanzioni), la responsabilità deve ricadere in toto sul cliente e non deve essere condivisa con il titolare del locale.
Secondo Calugi, chi gestisce un pubblico esercizio non può essere multato perché l’avventore incauto commette un abuso. E ribadisce che bisogna fare subito chiarezza in maniera ufficiale o tramite apposita circolare o modificando la norma già in vigore. Ma questa cosa va fatta subito.