E se invece del controllo dei documenti i gestori di bar e ristoranti facessero compilare un’autocertificazione, insieme al controllo del Green Pass? La proposta viene dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), per bocca del suo vicepresidente Maurizio Pasca, che in un’intervista all’Adnkronos dichiara: “Controllo dei documenti nei locali? Per superare questo impasse abbiamo proposto l’autocertificazione, che noi possiamo ritirare all’ingresso e poi inviare alle forze dell’ordine. Saranno poi le forze dell’ordine a fare dei controlli a campione”.
Il problema, controverso e solo apparentemente risolto, riguarda l’accertamento che la persona che esibisce il Green Pass sia effettivamente quella che ha fatto il vaccino (o il tampone o la guarigione). L’ultima soluzione, contenuta in una circolare ministeriale, dice che i ristoratori non sono obbligati a controllare i documenti, ma possono farlo, e comunque devono quando la violazioe sia palese. La proposta della Fipe è di compromesso: ”Se dobbiamo mettere le persone a controllare i documenti come facciamo a lavorare? Può succedere che arrivino 50 persone insieme. Quello che noi proponiamo è l’autocertificazione”. Maurizio Pasca è anche presidente di Silb-Fipe (Sindacato Italiano dei Locali da Ballo) e sottolinea la ”beffa a cui siamo stati sottoposti”. ”Siamo stati noi i primi a chiedere di riaprire i locali con il green pass e ora le discoteche sono ancora chiuse’.