C’è una certa convenienza – quella della comodità – nell’immaginare un modo di bere al femminile: d’altronde le donne, il cosiddetto “sesso debole”, non andranno certo ad apprezzare prodotti come la grappa, sicuramente più adatti a uomini con la U maiuscola, vero? La comodità, dicevamo; quella radicalmente insita nello stereotipo che permette di catalogare, etichettare, assegnare senza mai veramente scontrarsi con la realtà, che alla fine si rivela essere ben diversa. Serve una prova? Beh, diamo un’occhiata alla più recente indagine AstraRicerche e Grappa Libarna, che ha preso in esame un campione di mille italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni per tracciare la fotografia del consumatore-tipo di grappa nel nostro caro Stivale.
Grappa: un’indagine per sfatare i falsi miti
Uomini over 40 sepolti tra le nebbie del Nord? Macché. Tra i principali consumatori di grappa ci sono soprattutto i Millennials, con 5 su 10 che usano berla di frequente o saltuariamente; con picchi di consumo registrati proprio al Sud (49%) che stacca di giustezza il Nord-ovest (38%) e il Nord-Est (42%). Che altro? La grappa piace alle coppie (convivente 48% o non convivente 47%) molto più dei single (34%), si beve più nelle città medie e grandi (47% dai 30 ai 250mila abitanti e 48% oltre i 250mila) che nei piccoli centri abitati (35%) ed è sempre più popolare nel contesto del fuori casa (68,1%).
Come anticipato in apertura di articolo, poi, ad apprezzare la grappa fuori dalle mura domestiche ci sono soprattutto donne (67%); seguite a distanza di sicurezza dai 18-24enni (71%), i 25-34enni (74%) e dai single (73%). Poi chiaro, il bicchierino sotto il tetto di casa continua a essere il luogo prediletto (59,1%), con quasi un italiano su due (44%) che complessivamente consuma grappa almeno “qualche volta in un anno” (anche se, purtroppo, l’indagine non si cura di specificare cosa intenda per “qualche”).
Rimane anche la costante del fine pasto (65,2%) come momento prediletto per il consumo, anche se il rapporto segnala una fetta relativamente notevole di appassionati e neofiti che hanno imparato ad apprezzarla anche nel dopo cena (21,7%) – di nuovo partire dalle donne (27%) e dai giovani 25-34enni (31%) – e nella pausa pomeridiana che segue il lavoro (13,4%).
Cosa muove, però, la voglia di grappa? Analizzando il campione intervistato è possibile apprendere che per le donne il proverbiale bicchierino è prima di tutto convivialità (52%) e, in seconda battuta, un rito/una tradizione (39%); mentre per gli uomini è un piacere (41%), ma anche un momento intimo e privato (20%). Interessante notare anche le differenze di concezione tra le differenti generazioni: la grappa è di nuovo sinonimo di convivialità per i 25-34enni (53%), un rito/una tradizione per i 18-24enni (44%) e infine un prodotto che aiuta a digerire per i 45-54enni (40%).