Siamo disposti a darvi una mano, ma solo se prima qualcuno è disposto a dare una mano a noi. Questo, in poche (anzi, pochissime) parole, è il significato delle più recenti dichiarazioni di Vladimir Putin, che di fatto ha commentato la questione riguardante l’export del grano proveniente dall’Ucraina. Le notizie trapelate nelle ultime settimane vedevano Kiev e la Russia sorprendentemente vicine a stringere un accordo che, di fatto, avrebbe ripristinato il flusso di derrate alimentari dal cosiddetto Granaio d’Europa: in questo contesto, l’esercito russo aveva garantito la propria disponibilità a rendere sicuri i corridoi marini che attraversano il Mar Nero a patto di poter controllare le navi.
Ora, il Primo Cittadino di Mosca ha ribadito che la Russia è assolutamente pronta e disponibile a cooperare per riprendere le operazioni di esportazione del grano attualmente bloccato nei porti ucraini – ma in cambio chiede che tutte le restrizioni imposte sull’export dei cerali russi vengano di fatto sollevate. Nel corso del suo intervento, Putin si è poi assicurato di sottolineare che la Gazprom, colosso del gas russo, continuerà a rispettare i propri impegni relativi all’esportazione di gas; e ha pronunciato parole di gratitudine nei confronti della Turchia, dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti e di “altri Paesi” per i loro sforzi di mediazione tra Kiev e Mosca.