Notizie ottimiste? Non siamo più abituati. Stando a quanto dichiarato nel corso di un’intervista a El Paìs dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, Russia e Ucraina sarebbero finalmente vicine a raggiungere un accordo circa l’esportazione di grano. L’intesa potrebbe di fatto ripristinare il flusso di derrate alimentari dal cosiddetto Granaio d’Europa: l’esercito russo ha garantito la propria disponibilità a rendere sicuri i corridoi marini attraverso il Mar Nero – con l’effetto annesso di impedire eventuali tentativi di contrabbando di armi. “Dobbiamo avere la possibilità di controllare le navi” ha affermato a tal proposito Pyotr Ilyichev, capo del dipartimento per i rapporti con le organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri russo. “Kiev deve astenersi da qualsiasi provocazione”.
I negoziati tra Turchia, Russia, Ucraina e Onu si terranno a Istanbul, i cui risultati verranno poi comunicati attraverso un comunicato ufficiale. Trapela, in ogni caso, un clima di spiccato ottimismo: l’accordo dovrebbe avvantaggiare tutte le parti coinvolte ma, stando a quanto dichiarato da una fonte anonima, “Le speranze che si raggiunga oggi un certo consenso su questo tema sono molto alte”. Mosca, da parte sua, ha richiesto di rimuovere gli ostacoli al proprio export: “Questi punti sono presi in considerazione” ha spiegato la stessa fonte. “È importante raggiungere un accordo che garantisca gli interessi di tutte le parti”. La Spada di Damocle, in questo contesto, rimangono le accuse di grano rubato.