A causa dell’epidemia da Coronavirus, il prezzo del grano sale in tutto il mondo. In particolare in Italia, secondo quanto riferito da Coldiretti, la settimana scorsa gli italiani hanno incrementato gli acquisti di pasta del 65% e di farina del 185%: soprattutto il consumo di farina si è impennato. Il fatto è che c’è stato un notevole aumento della domanda cosa che ha incrementato a sua volta il prezzo del grano.
In Italia solitamente importiamo più della metà del grano tenero, quello usato per fare pane e prodotti da forno e il 20% di grano duro, quello che serve per fare la pasta. Da quando gli italiani sono blindati in casa, hanno cominciato a farsi da sé più dolci e prodotti salati da forno (le pizze vanno per la maggiore), cosa che ha aumentato l’utilizzo e i prezzi del grano tenero. Per quanto riguarda il grano duro, invece, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori il prezzo si è mantenuto stabile sui 28-29 euro al quintale. I mulini attualmente stanno lavorando come al solito, per cui al momento per questo grano non ci sono problemi.
Le cose, però, cambiano quando si parla del grano tenero. Di solito lo importiamo da Russia, Canada, Romania, Ucraina e Ungheria, ma adesso ci sono blocchi alle dogane e le navi che lo trasportano hanno difficoltà ad attraccare ai porti e a scaricare le merci. Idem dicasi per il trasporto via terra dall’Est Europa: il problema è che al ritorno a casa gli autotrasportatori vengono messi in quarantena.
Tutto ciò ha causato un aumento dei prezzi fino al 4,5%, soprattutto nelle zone di Alessandria e Cuneo. Anche se al momento non ci sono problemi di scorte visto che la farina che è in vendita è frutto del raccolto dello scorso giugno, potrebbero esserci guai all’orizzonte per i prossimi raccolti a causa della siccità in Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Basilicata, tutte zone fondamentali per la raccolta del grano.