Da Davos l’UE, tramite Ursula von der Leyen, capo della Commissione europea, ha chiesto a Mosca di sbloccare le esportazioni di grano in Ucraina: il grano è infatti impossibilitato a uscire dal paese a causa del blocco marittimo russo.
Solamente la scorsa settimana, Antony Blinken, segretario di Stato americano, aveva accusato la Russia di voler usare il cibo come arma, tenendo letteralmente in ostaggio le forniture e causando problemi non solo agli ucraini, ma a milioni di persone in tutto il mondo. Ovviamente Mosca aveva respinto questa accusa, ma adesso dal World Economi Forum in Svizzera arriva la richiesta dell’UE di sbloccare il Mar Nero.
Secondo Von der Leyen, si sta avvicinando a pieno ritmo una grave crisi alimentare: proprio per questo motivo è necessario dialogare con Mosca per riuscire a sbloccare quei 20 milioni di tonnellate di grano bloccate in Ucraina. Secondo il commissario, non può essere nell’interesse della Russia che, a causa sua, le persone muoiano di fame nel mondo. E per fare ciò è necessario trovare una soluzione per creare dei corridoi alimentari (stessa cosa, fra l’altro, chiesta anche da Zelensky).
A margine, poi, Vonder Leyen ha anche aggiunto che l’Unione Europea dovrebbe cominciare ad aumentare la propria produzione visto che Russia e Ucraina insieme rappresentano al momento circa un terzo delle forniture mondiali di grano, mentre l’Ucraina è anche uno dei principali esportatori di mais, orzo, olio di girasole e olio di colza. Inoltre Russia e Bielorussia rappresentano anche il 40% delle esportazioni mondiali di potassio, elemento fondamentale per le colture.