L’Egitto ha recentemente stipulato un contratto di acquisto per 180 tonnellate di grano dall’India, che ha di fatto allentato il blocco alle esportazioni annunciato in maniera improvvisa circa un mese fa. Importante notare, in questo contesto, che il Paese africano in questione è uno dei più grandi importatori di grano al mondo, e che l’accordo di cui sopra riguarda una mole ben inferiore di quanto concordato in precedenza – tanto che lo stesso ministro dell’approvvigionamento egiziano ha dichiarato la volontà del Paese di trovare un modo per estrarre più farina dai singoli chicchi di grano in modo da tagliare le importazioni.
Tradizionalmente l’Egitto era solito fare affidamento sulla produzione della regione del Mar Nero, ora avvolta nella cortina della guerra: lo stesso conflitto ha anche innescato un aumento considerevole dei prezzi e dei costi di importazione, costringendo Il Cairo a diversificare il proprio regime delle importazioni rivolgendosi all’India e anche alla Russia. “Avevamo concordato 500 mila tonnellate con l’India” ha commentato il ministro dell’approvvigionamento Aly Moselhy. “Nei porti, tuttavia, sono presenti solamente 180 mila tonnellate”. Per abbassare ulteriormente la dipendenza dalle importazioni, inoltre, l’Egitto sta cercando modi per ottenere più farina dal singolo chicco di grano, aumentando così la percentuale di estrazione dall’82% all’87,5%; e ha perfino cominciato a integrare la più classica farina di frumento con delle patate in modo da aumentare la resa.