Nei più recenti aumenti dei prezzi del grano, impennati a causa del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, c’è qualcosa che non quadra. Se infatti un incremento è più che comprensibile – ricordiamo, dopotutto, che i Paesi in questione sono tra i maggiori produttori mondiali – il livello astronomico raggiunto nelle ultime settimane è inspiegabile, o, per ripetere le parole utilizzate dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli in merito, “Incomprensibile”.
Patuanelli è intervenuto nel corso di un convegno organizzato da Afidop (produttori di formaggi italiani) per sottolineare come il prezzo del grano sia, per l’appunto, aumentato in maniera incomprensibile, ed è chiaro sintomo di “un fenomeno speculativo come in tutte le merci che vengono scambiate nel sistema borsistico” (come aveva anticipato Coldiretti qualche giorno fa). Parlando delle importazioni, il ministro ha invece sottolineato come l’Unione europea debba necessariamente avere la capacità di “incrementare le produzioni interne di alcuni prodotti tra cui mais grano e soia”, in modo da tutelarsi da episodi come quelli che si stanno verificando in questi giorni.
“Stiamo valutando un taglio delle accise che non è differibile a mio avviso” ha poi aggiunto, anticipando che in settimana verrà firmato un decreto per tagliare il prezzo dei carburanti, sui quali è auspicabile sia in atto una speculazione. Un’ipotesi che era già stata portata avanti dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani: “Un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi” aveva spiegato. “La crescita non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese dei cittadini e delle imprese”.