Grano, l’accordo tra Ucraina e Russia è stato prolungato di quattro mesi

L'accordo tra Russia e Ucraina per l'export del grano attraverso il Mar Nero sarà prorogato per altri quattro mesi.

Grano, l’accordo tra Ucraina e Russia è stato prolungato di quattro mesi

La telenovela è giunta al termine? Ni: come ogni serie che si rispetti, il proverbiale nodo della matassa non è ancora stato sciolto, bensì appena allentato. Ci riferiamo, naturalmente, al rinnovo del cosiddetto accordo sul grano tra la Russia e l’Ucraina, raggiunto inizialmente durante luglio, che nel corso degli ultimi mesi ha permesso al Granaio d’Europa di ripristinare il proprio flusso in export di grano e altre derrate alimentari attraverso le acque del Mar Nero. Nelle ultime settimane le tensioni tra i due Paesi avevano fatto emergere l’animo inevitabilmente fragile dell’accordo, ma fortunatamente nelle ultime ore è stata raggiunta l’intesa per prolungare l’impegno di altri quattro mesi.

Le richieste di Mosca

export

Come certamente avrete modo di ricordare il corridoio per il grano fu originariamente progettato per allontanare la feroce prospettiva di una crisi alimentare su scala globale: all’epoca i prezzi del grano erano saliti alle proverbiali stelle, con gli altri grandi produttori di cereali che non si azzardavano a coprire il “vuoto” lasciato dall’Ucraina per timore di rimanere senza risorse interne (e ci riferiamo, in questo senso, soprattutto all’India, che aveva improvvisamente deciso di bloccare le esportazioni salvo poche eccezioni).

Da allora il flusso costante di derrate alimentari aveva calmato i mercati internazionali e allontanato lo spettro della crisi, ma giunti sulla soglia dell’appuntamento per il rinnovo la Russia decise di ritirarsi temporaneamente dall’accordo chiedendo alle autorità internazionali maggiori garanzie sul ripristino dell’export di fertilizzanti.

La mossa, a onore del vero, era stata ventilata mesi prima dallo stesso Vladimir Putin, che aveva pubblicamente annunciato l’idea di rinegoziare i termini dell’accordo in modo da dare maggiore priorità al flusso di derrate alimentari verso i Paesi più poveri. La diatriba si era poi conclusa con il rientro di Mosca nell’accordo, con le autorità russe che si erano dette soddisfatte delle garanzie ricevute.

Arriviamo dunque ai giorni nostri: stando a quanto lasciato trapelare l’accordo è per l’appunto stato prolungato, ma pare che Mosca abbia lamentato che parte delle sue richieste – verosimilmente legate, ancora una volta, al blocco dei fertilizzanti – non siano state accolte. “Il rinnovo dell’iniziativa sui cereali del Mar Nero è una buona notizia per la sicurezza alimentare globale e per il mondo in via di sviluppo” ha commentato a tal proposito Rebeca Grynspan, segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, definendo la proroga un “faro di speranza”. “La soluzione alla crisi dei fertilizzanti, tuttavia, deve essere trovata”.