Sembra che alla fine l’accordo fra Ucraina e Russia per le esportazioni del grano lungo il mar Nero sia stato nuovamente prorogato, ma solo per altri 60 giorni. Si tratta dunque di una vittoria a metà in quanto è la metà del periodo originariamente previsto. Nel frattempo, però, la Russia ha lanciato il suo solito ultimatum: un’ulteriore proroga oltre la metà di maggio dipenderà tutta dalla rimozione di alcune delle sanzioni occidentali.
Grano: cosa prevede la proroga dell’accordo fra Ucraina e Russia?
Il patto in questione, quello che prevede un corridoio di sicurezza lungo il mar Nero per permettere le esportazioni di grano dall’Ucraina verso i paesi poveri, era stato mediato in origine a luglio 2022 grazie al lavoro delle Nazioni Unite e della Turchia. L’accordo era poi stato rinnovato a novembre e sarebbe scaduto a fine marzo.
La Russia, prima di concedere la proroga, ha nicchiato: le sue richieste prevedevano che, per ottenere l’ok di Mosca al rinnovo della proroga, l’Occidente avrebbe dovuto togliere alcune delle sanzioni imposte al paese come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022.
L’obiettivo di questo accordo è sempre lo stesso: evitare una crisi alimentare mondiale che andrebbe a colpire soprattutto i paesi in via di sviluppo. La proroga di novembre sarebbe scaduto sabato. La Russia ha continuato fino alla fine a nicchiare, ma poi le Nazioni Unite e la Turchia hanno annunciato che l’accordo sarebbe stato prorogato, anche se non hanno specificato per quanto tempo.
È stata l’Ucraina a far sapere che la proroga era di 120 giorni, ma poi Mosca ha aggiunto che, per arrivare a quei 120 giorni, l’Occidente dovrà eliminare le sanzioni, altrimenti da parte di Mosca l’accordo sarà valido solamente per 60 giorni.
Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite, ha fatto sapere che la Black Sea Grain Initiative, insieme al Memorandum of Understanding relativo alla promozione dei prodotti alimentari e dei fertilizzanti russi sui mercati mondiali, sono fondamentali per la sicurezza alimentare mondiale, in particolare per i paesi in via di sviluppo la cui alimentazione base è focalizzata proprio sul grano proveniente da Ucraina e Russia.
L’ambasciatore russo Vassily Nebenzia ha però avvertito le Nazioni Unite: l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno due mesi di tempo per esentare dalle loro sanzioni tutta la filiera del settore agricolo russo. Se queste sanzioni non verranno rimosse, Mosca potrebbe decidere di non prorogare l’accordo. Nebenzia ha anche inviato una lettera ai funzionari delle Nazioni Unite, in modo da rendere più chiare le richieste di Mosca: permettere alla Banca agricola russa di tornare nel sistema bancario SWIFT e permettere le forniture russe di macchine agricole e pezzi di ricambio.
Inoltre Mosca chiede anche di revocare le restrizioni sulle assicurazioni e sull’accesso ai porti per le navi e merci russe, di riavviare un oleodotto che fornisce ammoniaca russa a un porto ucraino sil Mar Nero e di sbloccare i conti e le attività finanziarie delle società russe di fertilizzanti.