Marcia indietro sulla marcia indietro. Una piroetta, in altre parole, una doppia inversione a U che manco il Colin McCrae dei tempi migliori. Ci stiamo naturalmente riferendo agli ultimi aggiornamenti per quanto riguarda il nodo Ucraina – Russia sul fronte alimentare: appena una manciata di giorni fa, infatti, Mosca aveva annunciato in maniera ufficiale il suo ritiro – o meglio, la sua sospensione, come ha poi corretto lo stesso Vladimir Putin – dal cosiddetto accordo sul grano, che per l’appunto aveva permesso al Granaio d’Europa di ripristinare i propri flussi di esportazione di cereali e altre derrate alimentari attraverso le acque del Mar Nero; una decisione che scatenò una nuova scossa di incertezze sui mercati internazionali, determinando – tra le altre cose – nuovi aumenti del prezzo del grano.
Nelle ultime ore, tuttavia, la Federazione russa ha deciso di rientrare nell’accordo con effetto immediato. L’annuncio è arrivato dallo stesso ministero della Difesa russo. “La Federazione russa considera sufficienti le garanzie finora ricevute e riprende l’applicazione dell’accordo”, si legge in una nota stampa emessa per l’occasione. Stando a quanto lasciato trapelare, pare che l’accordo verrà ripristinato esattamente com’era prima.
“Accolgo con favore il ritorno della Federazione Russa all’attuazione dell’Iniziativa sul grano del Mar Nero per facilitare le esportazioni di cibo e fertilizzanti dall’Ucraina” ha scritto su Twitter il coordinatore delle Nazioni Unite per l’Iniziativa sul grano del Mar Nero, il sudanese Amir Mahmoud Abdulla. “Sono grato per la facilitazione turca. Non vedo l’ora di lavorare di nuovo con tutte le parti dell’Iniziativa”.