Potremmo finalmente essere sulla strada giusta per allontanare lo spettro di una crisi alimentare su scala globale – ma gli sforzi da compiere rimangono molti. Stando a quanto dichiarato dal premier italiano Mario Draghi nel corso di una riunione ministeriale dell’OCSE a Parigi, la recente intesa raggiunta da Kiev e Mosca (grazie anche alla mediazione della Turchia) circa l’istituzione di un corridoio sicuro per permettere alle navi cargo di trasportare il grano fuori dall’Ucraina è un “passo significativo”; ma per portare a termine quanto intrapreso occorre “offrire al presidente Volodymyr Zelenskiy la certezza che i porti non saranno attaccati”.
A tal proposito, la Russia ha a più riprese affermato che di fatto le spedizioni di grano vengono impedite dalle mine piantate dalle stesse forze ucraine nei propri porti, e che il rischio della crisi alimentare di cui sopra è in realtà alimentato dalle sanzioni imposte dal blocco occidentale. Tornando al discorso di Draghi, il premier ha spiegato che l’aumento dei prezzi dei generi alimentari sta contribuendo a un aumento dell’inflazione anche nei Paesi ricchi, spingendo le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse: in questo contesto, sarebbe necessario ridurre i prezzi dell’energia e imporre un tetto massimo alle importazioni di gas russo in modo da aumentare i redditi degli europei e ridurre, allo stesso tempo, il flusso di fondi verso Mosca.