Dalla Cina è arrivato un allarme sicurezza alimentare. Le forti alluvioni e inondazioni degli ultimi giorni, infatti, hanno distrutto i campi di grano della principale regione produttrice di cereali del paese. Il tifone Doksuri ha portato con sé piogge torrenziali che, dalla fine di luglio, stanno flagellando la Cina settentrionale.
Un milione di persone sono state evacuate, 30 sono morte nella periferia di Pechino e nella provincia di Hebei (ma mentre la tempesta si sposta nord, sono state registrate altre 14 vittime nella provincia di Jilin) e i campi di grano sono stati inondati a causa delle alluvioni, con gravi danni alle piantagioni.
Le alluvioni in Cina riducono i raccolti di grano
Ma non sono solo le riserve di grano a tremare. Più a nord, nella provincia vicina di Heilongjiang, i fiumi sono straripati, inondando i terreni agricoli coltivati a ortaggi e sommergendo anche le risaie. Dunque non solo il grano è a rischio, ma anche il riso e gli ortaggi. In tutta la provincia sono 25 i fiumi che hanno ormai superato i livelli di allerta e che minacciano di uscire dagli argini.
Alla luce di tali fatti, domenica scorsa il Ministero cinese delle risorse agricole ha alzato al terzo grado il livello di emergenza per le province di Jilin e Heilongjiang (il livello massimo è il quarto). Ad Harbin, il capoluogo di provincia di Heilojiang, sono state evacuate più di 162mila persone, mentre più di 90mila ettari di raccolti sono stati ormai danneggiati. Altri 42.575 ettari di raccolti, poi, sono stati distrutti a Shangzhi a causa del peggior temporale degli ultimi sei decenni.
Allagati terreni agricoli anche nella città di Wuchang, zona produttrice di riso. Tutto ciò mette a serio rischio la sicurezza alimentare del paese: gli eventi meteorologici estremi collegati ai cambiamenti climatici stanno danneggiando le forniture agricole e alimentari della Cina. Considerate che le tre province di Heilongjiang, Jilin e Liaoning da sole producono più di un quinto della produzione di grano del paese. Al grano, poi, si aggiungono anche i terreni coltivati a riso, mais e soia.
Il tutto senza scordare che i forti acquazzoni di fine maggio, avevano già danneggiato in precedenza i campi della provincia di Henan, altra regione nota per la produzione di grano (qui se ne produce un terzo di quello del paese). Questo aveva già causato un calo dello 0.9% nella produzione cinese di grano estivo, il primo calo registrato nel corso degli ultimi sette anni.
Poi c’erano state le ondate di calore che avevano ostacolato la crescita dei raccolti di mais e soia, senza dimenticare i problemi di raccolto e approvvigionamento delle patate: tutto indica un possibile aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.