Un buco da quasi 60 milioni di sterline: tanto è costata a Gordon Ramsay e ai suoi ristoranti la pandemia di Coronavirus.
L’impero della ristorazione dello chef più celebre del Regno Unito (e certamente fra i più celebri al mondo) conta ben 18 ristoranti a Londra (tra cui i più celebri sono Pétrus, Bread Street Kitchen e ovviamente il Restaurant Gordon Ramsay) e altri 17 in tutto il mondo. Una rete che certamente ha sofferto in questo periodo di chiusure forzate.
Solo nel Regno Unito, aveva già raccontato chef Ramsay, i suoi ristoranti avevano dovuto “cancellare dall’oggi al domani” prenotazioni per 10 milioni di sterline quando le restrizioni sul coronavirus sono state reimpostate. Senza contare quel che succede nel resto del mondo, dove la situazione è più o meno simile a quella inglese.
Così, il buco si allarga. “Dal 19 marzo al 3 febbraio di quest’anno abbiamo registrato un calo del fatturato di 57,5 milioni di sterline”, ha detto lo chef, che proprio in questi giorni ha iniziato una nuova avventura televisiva al di fuori del mondo food, presentando il nuovo quizshow della BBC Bank Balance.
Ramsay ha inoltre raccontato che il suo grupo ha utilizzato il programma di aiuti governativo per preservare centinaia di posti di lavoro nei suoi ristoranti.
“Il lockdown ha causato una devastazione totale”, ha detto Ramsay al Sun. “Dopo aver passato così tante cose, con la crisi del 2008, gli attacchi terroristici dell’11 settembre, pensavamo tutti che il Covid sarebbe scomparso in un paio di settimane. Ma è stato un lungo viaggio”.
[Fonte: The Guardian]