Buone notizie per Gordon Ramsay: lo chef, che ha da poco venduto la sua casa in Cornovaglia, ha vinto una causa contro il suo ex socio Rowen Seibel, cosa che gli ha fruttato un risarcimento danni di 4,5 milioni di dollari.
Tutto era iniziato nel 2014 quando Seibel aveva citato in giudizio lo chef britannico. Anzi, no, tutto comincia ancora prima quando Ramsay e Seibel avevano aperto il loro ristorante The Fat Cow al The Grove, un elegante centro commerciale all’aperto di Los Angeles nel 2012.
Nel marzo del 2014 i due decidono di chiudere il ristorante, ma ecco che Seibel aveva citato in giudizio Ramsay per 10,8 milioni di dollari sostenendo che lo chef stellato avesse “deliberatamente gestito male un problema di marchio”. Inoltre avrebbepoi “formato una nuova società con nuovi partner, negoziando segretamente un accordo” per creare un altro ristorante in quegli spazi.
Ma Ramsay aveva protestato: la denuncia era un piano “fraduolento” di Seibel per sfruttare la fame del famoso chef. Così la causa era andati avanti fino a quando adesso un giudice della Corte Superiore di New York ha stabilito che ad aver ragione fosse Ramsay in quanto Seibel non era un “testimone credibile” in quanto sembrava avesse creato ad arte delle “prove”. Anzi: ha dichiarato che “se un testimone mente alla corte, allora è possibile che menta su tutto”, ignorando così le testimonianze di Seibel.
Il giudice ha deciso che Seibel non solo dovrà pagare 1,6 milioni di dollari di danni, ma dovrà anche rimborsare dal 50 al 70% delle spese legali di Ramsay, arrivate a quota 5 milioni di dollari. Il che vuol dire che, in toto, dovrà sborsare all’ex socio 4,5 milioni di dollari.
Un portavoce di Ramsay ha spiegato che il giudice ha ritenuto Seibel non credibile e creatore di prove false. Inoltre pare che questi avesse anche ricevuto delle tangenti dai fornitori di The Fat Cow e sottratto denaro all’impresa ritirando denaro dal conto del locale nel momento in cui l’attività stava fallendo e Ramsay stava investendo soldi di tasca sua per mantenerla a galla, complottando anche per rilevare la Gordon Ramsay Holdings tramite accordi con Wexford Capital. Inoltre era stato anche un “incompetente” per quanto riguardava la gestione del ristorante.