Questa volta gli attivisti ambientali hanno lasciato in pace i quadri e le statue di cera di Carlo e Camilla (bersagliate da una torta), ma hanno deciso di prendersela con il ristorante stellato dello chef Gordon Ramsay di Londra, occupandogli il locale. Ma perché questa volta si sono scagliati contro lo chef?
Gli attivisti ambientali contro Gordon Ramsay
Tutto è accaduto nel Restaurant Gordon Ramsay di Chelsea, il ristorante tristellato dell’irascibile chef. Intorno alle ore 18, alcuni attivisti sono entrati nel locale facendosi passare per dei normalissimi clienti. Tutti vestiti con eleganza, sono passati in maniera insospettabile e si sono seduti ai tavoli.
Lì hanno poi tirato fuori dei menu falsi stampati su carta verde: su di essi erano scritti nero su bianco i costi ambientali dei prodotti che venivano serviti nel ristorante, con particolare riferimento a quelli a base di carne bovina. Nel frattempo, poi, hanno anche cominciato a protestare per le disuguaglianze economiche che imperversano nel Regno Unito.
Lucia Alexander, un’infermiera di 39 anni, ha spiegato che il ristorante di Gordon Ramsay è l’emblema delle disparità sociali della Gran Bretagna. Qui in pratica viene servito cibo che costa minimo 155 sterline a persona, quasi 180 euro (NdTesto: e che vuoi che sia? Guarda un po’ quanto costa, invece, il cibo e il vino da Salt Bae!). Il tutto mentre 2 milioni di inglesi per riuscire a sopravvivere sono costretti a chiedere aiuto ai vari Banchi Alimentari a causa dell’aumento dei costi della vita.
Gli attivisti hanno poi sottolineato che al posto di avere ristoranti che realizzano profitti enormi a scapito di animali, lavoratori e clima, bisognerebbe nutrire tutti aiutando agricoltori e pescatori a transitare verso un sistema alimentare su base vegetale, cosa che permetterebbe di usare il 75% in meno dei terreni agricoli per coltivare cibo, permettendo di nutrire milioni di persone in più senza dipendere dalle industrie di allevamenti intensivi.
Secondo gli attivisti, la scienza sta dimostrando che bisogna allontanare i sistemi alimentari dai prodotti animali. Per questo motivo c’è bisogno di un cambiamento radicale nel sistema alimentare del Regno Unito, assumendoci la responsabilità del gesto. Per porre fine alla povertà, bisogna passare tutti a un sistema alimentare su base vegetale (a dire il vero non funziona proprio così: se tutti improvvisamente diventassimo vegetariani, qualche problemi ci sarebbe).
Per gli attivisti, è questa la risposta al costo della vita e alla crisi climatica. Risultato? Poco dopo le 18.30 la Polizia Metropolitana è arrivata nel ristorante e il locale è stato temporaneamente chiuso. Nel frattempo su Instagram e su Facebook gli attivisti di Animal Rebellion hanno rivendicato l’azione, annunciando che non avrebbero abbandonato il ristorante fino a quando non si fosse ricorsi alla forza.