Per la prima volta in assoluto un Tribunale in Italia ha proposto a Glovo di riassumere a tempo indeterminato un rider licenziato. Ma attenzione: non si tratta ancora di una sentenza, bisogna adesso vedere se Glovo accetterà l’accordo.
La storia inizia a marzo quando un rider era stato licenziato da Glovo. Il fattorino era un rappresentante sindacale assai attivo nelle consegne, ma a causa di un’intervista rilasciata a una rete locale, ecco che non era più stato inserito nei turni di lavoro. Non è un “licenziamento” vero e proprio, ma non venire più chiamati per le consegne equivale, di fatto, ad essere fatti fuori dall’azienda.
Il rider, però, aveva deciso di far causa a Glovo. Gli avvocati avevano cercato diverse volte di chiedere a Glovo una trattativa, ma l’azienda aveva fatto orecchie da mercante, motivo per cui si era deciso di ricorrere ai ricorsi. Durante la prima udienza presso il Tribunale di Palermo, gli avvocati avevano proposto un accordo con un risarcimento danni di 12mila euro per il ridere a causa dell’estromissione dal sistema di consegne.
Tuttavia gli avvocati di Glovo non avevano accettato: la cifra era troppo elevata. Da qui è nata l’idea della seconda proposta del giudice del lavoro: perché non reintegrare il rider nell’azienda dandogli un contratto di lavoro a tempo indeterminato? Adesso si attende la risposta di Glovo, ma è la prima volta che in Italia, durante una causa per licenziamento, il Tribunale chiede il reintegro al lavoro.
Diciamo che Glovo non è nuovo ad azioni del genere: un ridere tempo fa aveva sventato il furto della bicicletta permettendo che il ladro venisse arrestato, ma l’azienda, al posto di premiarlo, lo aveva declassato per mancata consegna.