Grazie a un importante finanziamento, Glovo può puntare ora sul quick commerce: aprendo 200 magazzini, potrà sostenere la spesa “d’emergenza” del futuro, che si fa in massimo 15 minuti.
Come sappiamo, a differenza di altre piattaforme di food delivery, Glovo non si occupa soltanto di consegne a domicilio di cibo, ma vende diverse categorie di prodotto: grazie anche a questa importante differenza strategica, ha potuto allargarsi verso una diversa operazione finanziaria, portando a casa un round di finanziamento da 450 milioni: grazie a questo investimento da record per una startup spagnola, Glovo può ora puntare sul settore dei Quick Commerce, ovvero la spesa a domicilio che ti viene consegnata in pochi minuti.
A Barcellona, Glovo ha dichiarato che tra la chiamata del cliente e consegna sulla porta, il suo servizio di Quick Commerce si aggira addirittura sui 6 minuti. Per riuscire a garantire queste consegne immediate anche fuori dalla Spagna, la società investirà sull’espansione dei suoi dark store, i centri di stoccaggio sparsi nei punti principali delle città: entro la fine del 2021, Glovo spera di raggiungere 200 magazzini, di cui almeno 15 in Italia.
“Il Quick Commerce rappresenta la terza evoluzione del commercio: consegna a domicilio non in giorni né in ore, ma in minuti, grazie alla capillarità dell’offerta“, ha commentato la general manager Elisa Pagliarani. “La spesa via dark store si rivolge infatti, a un consumatore che vuole soddisfare un bisogno immediato e che quindi premia la velocità di consegna rispetto ad un’ampia scelta di marche o prodotti“.
Gli acquisti che passeranno da questi nodi logistici saranno limitati a pochi prodotti e per questo considerati “last minute” o “emergenziali“. Potranno essere consegnati dai rider o i clienti potranno ritirarli direttamente con il “pick up” presso il dark store, dopo aver riempito il proprio cestino online. Il Quick Commerce non vuole essere quindi una spesa “tradizionale”, ma un servizio complementare, dedicato a chi ha un bisogno immediato e non ha tempo per decidere tra un’ampia scelta di marche.
[ Fonte: La Repubblica ]