L’annuncio arriva quasi mascherato da promessa di un colpo di scena. Gli ultimi aggiornamenti dell’ormai famigerato caso pandoro raccontavano di una Chiara Ferragni decisa ad annullare il ricorso e della chiusura delle indagini per truffa aggravata. Ma quali sono le novità?
Stando a quanto lasciato trapelare dai suoi stessi avvocati pare che la nostra protagonista si difenderà con una memoria scritta. Una strada, questa, che per forza di cose allontana l’ipotesi che Ferragni si faccia sentire dai magistrati titolari dell’inchiesta, ossia il pm Cristian Barilli e l’aggiunto Eugenio Fusco.
Una svolta entro l’anno: ma in che senso?
Ricordiamo, a onor di cronaca, che l’apertura delle indagini per truffa aggravata fece di fatto seguito alla multa da un milione di euro inflitta dall’Antitust nel dicembre 2023 alle società facenti capo alla stessa Chiara Ferragni e a Balocco.
La lettura proposta dall’Autorità Garante, com’è chiaro, riteneva infatti responsabili entrambe le parti della campagna viziata dal tanto discusso “errore di comunicazione”. A fare da pietra dello scandalo (una tra le tante, a dire il vero: una vera e propria pietraia) era stato anche e soprattutto individuato il prezzo maggiorato, di due e volte e mezza superiore rispetto al “collega” base, che lasciava intendere ai consumatori che, attraverso l’acquisto, avrebbero contribuito alla donazione di fondi all’ospedale per bambini Regina Margherita di Torino. Com’è noto non è stato questo il caso.
Ma torniamo a noi. “Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano stati già affrontati e risolti in sede di Agcm”, avevano dichiarato gli avvocati di Ferragni il giorno stesso della chiusura delle indagini preliminari. Ora la decisione di affidare la propria difesa a una memoria scritta, che potrebbe allungare un poco i tempi.
Stando a quanto lasciato trapelare, infatti, nelle ultime ore ha avuto luogo un incontro tra i pm e i legali dell’influencer, con questi ultimi che avrebbero chiesto più tempo per preparare e depositare la memoria di cui sopra. Il termine, di fatto, sarebbe di 20 giorni: è comunque plausibile aspettarsi che la memoria venga depositata nelle settimane a venire. Entro l’anno nuovo una svolta, dicevamo: sarà da vedere in che senso.
L’occasione è matura per ricordare che Ferragni, a cui è contestato un ingiusto profitto di 2 milioni e 200 mila euro circa, non è l’unica coinvolta nelle indagini. Il lavoro dei pm figurano infatti anche Fabio Damato, Alessandra Balocco, amministratore delegato della omonima azienda (e che solo quest’estate ha voluto raccontare la propria versione), e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID spa.