Gli agrumi italiani hanno un problema: le malattie d’importazione potrebbero decimarli

L'Italia ha chiesto all'UE di fare qualcosa anche per proteggere gli italici agrumi, messi a rischio da alcune malattie di importazione

Gli agrumi italiani hanno un problema: le malattie d’importazione potrebbero decimarli

Sembra che gli agrumi italiani debbano affrontare un serio problema. Stiamo parlando del fatto che alcune malattie d’importazione potrebbero mettere a serio rischio la sopravvivenza di arance, limoni e mandarini italici. Per questo motivo Gianantonio Da Re, un europarlamentare della Lega, ha chiesto tramite un’interrogazione alla Commissione europea di intervenire in qualche modo.

Chi osa minacciare gli agrumi italiani?

agrumi

Si parla genericamente di alcune fitopatie di importazione, fra cui:

  • il Citrus black spot, originario del Sudafrica e che tende a colpire gli alberi di arance e limoni
  • la Falsa Cydia, un lepidottero che danneggia le piante di agrumi, che tende a colpire mandarini e pompelmi e che arriva dal Sudafrica e da Israele
  • il Citrus tristeza virus, noto anche come viru della tristezza e che arriva dalla zona sudorientale dell’Asia

Considerando che l’Italia è il secondo paese produttore europeo di agrumi (prima di noi c’è solo la Spagna), ecco che qui da noi all’anno produciamo circa 3 milioni di tonnellate di agrumi su 140mila ettari di terreno, generando un fatturato di 1,5 miliardi di euro e un valore di export per 250 milioni di euro.

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Solo che tutti questi agrumi sono messi a rischio da queste fitopatie importate. Con la sua interrogazione Da Re chiede all’UE di agire rapidamente per tutelare la filiera agrumicola grazie a strumenti finanziari. Inoltre è necessario implementare sistemi di controlli efficaci in modo da evitare che prodotti portatori di queste fitopatie finiscano con l’essere importati nel mercato europeo.

In effetti abbiamo visto tutti i danni che, per esempio, la cimice asiatica sta facendo ad agricoltura e allevamenti. Comunque sia, anche Confagricoltura si è accodata a questa richiesta, sottolineando la necessità di avere più controlli alle frontiere.

Confagricoltura ha spiegato che fra gennaio e agosto 2023, alle frontiere sono stati intercettati 33 casi di Cbs, la macchia nera degli agrumi, tutti presenti su frutta che arrivava dal Sudafrica.

Giosuè Arcoria, presidente della Federazione nazionale agrumi di Confagricoltura, ha ricordato che se la Cbs finisse con l’attaccare i nostri agrumi, tutto il settore sarebbe a rischio. Basta guardare cosa è successo con il virus della tristezza, i cui strascichi si fanno ancora sentire.

Gli agricoltori chiedono dunque che venga stabilito un limite a queste intercettazioni. Quando queste ultime superano quel valore, ecco che bisognerebbe bloccare le importazioni da quel paese.

Ricordiamo come solo l’anno scorso una nuova falena stesse minacciando gli agrumi in tutta Europa, mentre qualche mese dopo tonnellate di arance sudafricane marcivano nei container bloccati nei porti UE a causa dei controlli effettuati.