Gli agricoltori del Vermont stanno raccogliendo urina da usare come fertilizzante

Le sostanze nutritive presenti nell'urina possono innescare grandi proliferazioni di alghe. Da qui l'idea: anziché far crescere le alghe dovremmo far crescere le colture nei campi.

Gli agricoltori del Vermont stanno raccogliendo urina da usare come fertilizzante

“Quel che mangiamo è formato da sostanze nutritive, no? Ecco, queste sostanze ci attraversano e poi possono essere riciclate per aiutare e creare altro cibo. Per me ha senso”. A parlare è Betsy Williams, cittadina del Vermont e membro dell’Urine Nutrient Reclamation Program (UNRP), programma non-profit che punta a – l’avrete intuito – riciclare l’urina in agricoltura.

Lei e 250 dei suoi vicini nella contea di Windham donano ogni anno al programma un totale di 45.400 litri, che vengono raccolte da camion e trasportate in grandi serbatoi per la pastorizzazione. E poi? Beh, poi si aspetta il momento giusto per fertilizzare i campi.

Parola alla scienza

pesticidi

E badate bene – si tratta di tutto fuorché di una soluzione tappabuchi alla crisi dei fertilizzanti generatasi in seguito alla guerra tra Ucraina e Russia. Il potere dell’urina come fertilizzante è dovuto alla presenza di azoto e fosforo, gli stessi nutrienti che vengono aggiunti ai fertilizzanti sintetici utilizzati in molte aziende agricole convenzionali. Fertilizzanti sintetici che, vien da sé, hanno anche un certo costo ambeintale.

L’azoto, ad esempio, viene tradizionalmente prodotto utilizzando il processo Haber-Bosch ad alta intensità di combustibili fossili; mentre l’estrazione del fosforo crea quantità dannose di rifiuti tossici. L’urina, invece… Beh, tutti dobbiamo fare pipì. Chi più chi meno, certo, ma nessuno può dirsi esente.

Nancy Love, professoressa di ingegneria civile e ambientale presso l’Università del Michigan, ha scoperto che impiegare l’urina come fertilizzante aiuta a ridurre le emissioni di gas serra e a dimezzare il “prezzo” in acqua rispetto ai più tradizionali “colleghi” sintetici. L’UNRP, di fatto, stima di aver risparmiato oltre 10,2 milioni di litri di acqua semplicemente impedendo lo scarico del water. Inutile tirare lo sciacquone se la pipì finisce da altre parti, in altre parole.

“I nostri corpi creano molti nutrienti e in questo momento questi nutrienti non solo vengono sprecati, ma stanno anche causando molti problemi e danni a valle”, ha spiegato Jamina Shupack, direttore esecutivo di Rich Earth Institute (REI), organizzazione no-profit che gestisce il programma UNRP.

Ed è vero: l’azoto e il fosforo nell’urina non vengono completamente rimossi dalle acque reflue quando vengono trattate; e quando questi cavalcano gli acquedotti fino ai laghi o ai fiumi possono innescare abbondanti proliferazioni di alghe. Da qui l’idea – anziché far crescere le alghe dovremmo far crescere le colture nei campi.