Gioventù Nazionale a Padova se la prende con Starbucks: ma da quando le multinazionali sono di sinistra?

Il taglio del nastro dello Starbucks di Padova è stato accolto con striscioni di protesta da Gioventù Nazionale: diamoci un'occhiata.

Gioventù Nazionale a Padova se la prende con Starbucks: ma da quando le multinazionali sono di sinistra?

Starbucks aveva fatto il suo primo approdo a Padova la scorsa primavera, ad appena una manciata di passi dallo storico caffè Pedrocchi. Un nastro tagliato nel segno della polemica, purtroppo: Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, ha infatti preso di mira questo particolare capitolo della sirena in verde con striscioni e proteste. Ma perché?

Nel corso dell’ultimo mese circa, lo saprete bene, un’inchiesta svolta dai colleghi di Fanpage ha reso pubbliche alcune pulsioni di carattere fascista e antisemita all’interno di Gioventù Nazionale (che, a loro volta, hanno innescato una nuova – l’ennesima – diatriba tra Chef Rubio e Liliana Segre), da saluti romani a inni al Duce. La domanda, in ogni caso, sorge spontanea: per quale motivo un movimento giovanile dell’estrema destra se la prende con una multinazionale?

Le proteste e il “manifesto” di Gioventù Nazionale

starbucks gioventù nazionaleLo striscione davanti allo Starbucks di Padova, fotografato da Padova Oggi.

Il primo “squillo” di protesta, come accennato in apertura di articolo, è arrivato sotto la forma di uno striscione sistemato all’ingresso del punto vendita padovano. “Il caffè di tua madre è sempre più buono”, si legge: poche parole che lasciano intendere il voler brandire quella retorica – già forte durante il ventennio, a dire il vero – che esalta il tradizionale, o diversamente “l’italico”, e che combatte l’urbanizzazione in tutte le sue declinazioni.

Cosa succederà nell’Europa del cibo, ora che Fratelli d’Italia ha vinto le Europee? Cosa succederà nell’Europa del cibo, ora che Fratelli d’Italia ha vinto le Europee?

Il resto della rivendicazione di Gioventù Nazionale, ripresa anche dai colleghi di PadovaOggi, pare confermare questa lettura: “A Padova è l’ennesimo mattoncino di una concezione della vita omologata, appiattita sulle mode e aliena da qualsiasi concetto di radicamento” hanno spiegato.

“Le multinazionali del capitalismo apolide colonizzano anche quello che dovrebbe essere il cuore dell’identità padovana in una plastica, e deteriore, contrapposizione a un simbolo della città: il Caffè Pedrocchi” continua la protesta. “Da cuore pulsante della città, il Liston si trasforma in un gigantesco ristorante diffuso, secondo un approccio al vivere sociale esclusivamente consumistico e vuoto”.

Che condividiate o meno i punti sollevati da Gioventù Nazionale, ammetterete che potrebbe esserci una certa sorpresa nel leggere di un movimento esplicitamente di destra che condanna la declinazione consumistica delle multinazionali. Vale però la pena sottolineare come la loro rivendicazione, partendo da Starbucks, si sia mossa anche verso punti dal carattere più sociale e demografico.

Padova, complice l’approdo del colosso a stelle e strisce, è “sempre di più un posto per turisti, inaccessibile ai padovani. Vediamo sempre più affitti brevi a prezzi esorbitanti a scapito degli studenti fuorisede che ogni anno vengono a studiare nella nostra città, sempre più attività volte al turismo e non al servizio dei padovani”.