La classifica Bloomberg Billionaires Index ha le idee chiare: Giovanni Ferrero è più ricco di Mark Zuckerberg, il che vuol dire che la Nutella batte Facebook 1:0.
Che le quotazioni di Facebook fossero calate, lo si sapeva già. Da quando Facebook ha deciso di chiamarsi Meta e Zuckerberg si è dedicato anima e corpo al Metaverso, ecco che le azioni di Facebook sono crollate vertiginosamente a Wall Street, segnando un -69,34%. In realtà in perdita stanno andando un po’ tutti i miliardari della tecnologia, complice anche il ribasso del mercato dell’advertising.
Ecco dunque che arriva anche la classifica Bloomberg Billionaires a confermare questa tendenza. Giovanni Ferrero, patron dell’omonimo Gruppo di famiglia, è decisamente più ricco di Zuckerberg. Con un patrimonio di 38,9 miliardi di dollari, Ferrero si piazza al 25esimo posto della classifica, prima dunque di Mark Zuckerberg che vanta un patrimonio di “soli” 38,2 miliardi di dollari (ha perso 11,2 miliardi di dollari finora).
Ma se Ferrero e la Nutella sono 25esimi, chi si piazza nella top ten? Sappiamo già che Mark Zuckerberg non ci arriva neanche lontanamente. Ebbene, in testa abbiamo Elon Musk, la persona più ricca al mondo (e che si è appena aggiudicato Twitter) con un patrimonio di 204 miliardi. Al secondo posto si piazza Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, con 127 miliardi. Anche se c’è da dire che ciascuno di loro, a causa della crisi del mercato, ha visto evaporare 58 miliardi di dollari quest’anno.
E non sono gli unici ad aver perso per strada miliardi di dollari. Larry Page e Sergey Brin, co-fondatori di Google, pur piazzandosi nella top ten, hanno perso a testa 40 miliardi di dollari quest’anno (per la prima volta YouTube ha registrato un calo nelle vendite pubblicitarie).
Anche Jack Ma dell’e-commerce Alibaba ha perso 9,3 miliardi di dollari, arrivando così a un patrimonio di 29,1 miliardi e ottenendo solo la 37esima posizione. Idem dicasi per MacKenzie Scott, l’ex moglie di Jeff Bezos che con lui ha creato Amazon, ha perso più di 31 miliardi di dollari: se la scorsa settimana era l’unica donna nella top 20 dei magnati della tecnologia più ricchi, ecco che in soli due giorni è precipitata in 45esima posizione.