Se c’è qualcuno di sorpreso in sala significa una cosa sola: non avete prestato attenzione (ma proprio per niente) alle puntate precedenti. Eh sì, perché quello dell’opposizione alla carne coltivata, al cibo sintetico, ai prodotti alimentari preparati fondamentalmente in laboratorio (e ci risparmiamo le declinazioni coldirettiane decisamente eloquenti e leggermente schierate – “carne Frankestein”, per dirne una) è un registro che dovreste conoscere molto bene, tanto da essere diventato, negli ultimi tempi, uno dei nastri preferiti dal nuovo Governo in carica. Il preludio, a onore del vero, risale addirittura ai primi di ottobre, quando Giorgia Meloni decise di firmare la petizione per fermare l’approdo del cibo sintetico sulle tavole dei consumatori.
L’intervento di Giorgia Meloni all’assemblea di Confagricoltura
Da allora, la sinfonia suonata è stata stolidamente calibrata su di una singola nota: lotta totale, completa, senza concedere alcun quartiere. I nostri lettori più attenti ricorderanno senza ombra di dubbio i numerosi interventi del nostro nuovo ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Lorenzo Lollobrigida, che aveva liquidato l’intera questione dicendo che “trovarsi nel piatto un prodotto così fa schifo“.
Parole laconiche, forse un poco grossolane, ma decisamente eloquenti: alla politica nostrana la carne sintetica e compagnia bella non piace. Diamo ancora un’occhiata alle più recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta tramite un videomessaggio durante l’assemblea di Confragricoltura: “L’Italia sarà in prima linea nella difesa del cibo naturale, uno dei punti di forza del nostro made in italy” ha commentato “e intende contrastare in ogni sede il cibo artificiale che rischia di spezzare il legame millenario che esiste tra la filiera agroalimentare e i prodotti destinati al consumo”.
Appunto – in ogni sede, in ogni fiume, in ogni lago. “Il settore agroalimentare italiano è sinonimo di eccellenza e di sostenibilità” ha poi continuato “è nostro compito continuare a contrastare in ogni sede qualsiasi tentativo di omologazione alimentare l’odiosa imitazione dei nostri prodotti di eccellenza”.
Le sue parole trovano una piena risonanza in quelle pronunciate qualche settimana fa dallo stesso Lollobrigida, che durante il question time tenutosi alla Camera aveva a sua volta ribadito una linea d’azione prettamente ostile. “Puntualizziamo che il governo è fortemente contrario a ogni produzione e finanziamento di cibo artificiale e sintetizzato in laboratorio” aveva spiegato. “Ritengo che il cibo sintetico rappresenti un mezzo pericoloso per distruggere ogni legame del cibo con la produzione agricola”.
Insomma, il dado è tratto; ma naturalmente qualche dubbio rimane. In primis, chiusure così ermetiche dribblano la semplice questione ambientale: vi ricordiamo che mangiare meno carne è una delle migliori armi contro il riscaldamento globale; e la carne sintetica potrebbe rivelarsi un valido alleato per raggiungere questo obiettivo. Anche così, tuttavia, una domanda sorge spontanea: è davvero così vicino ‘sto cibo sintetico?