Per chissà quale motivo, alla premier Giorgia Meloni il caso Balocco-Ferragni sta particolarmente a cuore. Tanto da averne parlato anche durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Durante la conferenza la premier ci ha effettivamente dato ragione. Ci riferiamo al concetto secondo il quale ha più valore chi produce un pandoro rispetto a chi lo griffa. Solo che le sue parole non sono state esattamente gradite alla Sinistra, che ha aspramente criticato la premier.
Meloni parla del caso Balocco-Ferragni, la Sinistra la critica… niente di nuovo insomma
La premier Meloni deve aver inserito in agenda da qualche parte il fatto di parlare ogni tanto del pandoro-gate che ha coinvolto Chiara Ferragni (per chi fosse stato in eremitaggio nel corso delle ultime settimane, trovate qui un esaustivo recap della faccenda). Lo aveva fatto durante la convention di Fratelli d’Italia a Roma e lo ha rifatto durante la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio.
In quest’ultima occasione ha dichiarato che “Ha più valore chi produce un pandoro di chi lo griffa. Ha più valore chi produce quell’eccellenza italiana di chi la mette in mostra”. Opinione condivisibile, solo che alla Sinistra le sue parole non sono piaciute e Meloni ha ribadito che mentre a lei sembrava di avere detto una banalità totale, ecco che per la Sinistra la cosa non era poi così ovvia visto che, come dichiarato da Meloni, sembrava quasi che avesse attaccato Che Guevara.
Meloni, dopo aver ribadito che da parte sua non c’era la volontà di attaccare nessuno (in effetti non ha fatto nomi e cognomi, ma il riferimento era palesemente chiaro a tutti), ha poi proseguito sostenendo che questa vicenda le ha fatto capire come sia necessario intervenire sulla trasparenza della beneficenza. Anzi: in tale ottica ha deciso di creare un apposito disegno legge relativo agli obblighi di trasparenza per la beneficenza, decreto che il web ha già decretato essere soprannominato come “ddl Ferragnez”.
Effettivamente, al momento per quanto riguarda la beneficenza non esistono obblighi di trasparenza (tranne quelli relativi ai contributi che vanno al Terzo settore da enti o amministrazioni pubbliche). Chissà se il team di avvocati che Chiara Ferragni e le sue aziende hanno schierato in campo si concentreranno nella loro difesa proprio su questa assenza normativa?
A proposito di Chiara Ferragni, è da poco ritornata sui social con delle foto (pubblicate fra le Stories di Instagram) relative alla sua famiglia. Ritorno che non è passato inosservato a Selvaggia Lucarelli che sin dall’inizio della vicenda, un anno fa ormai, aveva segnalato le criticità relative alla “beneficenza” del pandoro Balocco. Fra le sue Stories di Instagram ecco che Lucarelli aveva scritto che “Nei momenti in cui la via pubblica diventa complessa e si è circondati da critiche e attenzione feroci gli adulti – di solito – proteggono i figli. Qui abbiamo adulti che usano minori come scudi. Non imparano nulla. Anzi, rilanciano per far vedere che nulla li cambierà perché hanno ragione loro”.
Non so se riuscirete a vedere le Stories in questione, nel momento in cui scriviamo potrebbero già essere sparite. Tuttavia Selvaggia Lucarelli non fa mai direttamente il nome di Chiara Ferragni, ma anche in questo caso i riferimenti sembrano evidenti.