Pure Gino Sorbillo è entrato a far parte del Presepe di San Gregorio Armeno. In realtà Sorbillo già faceva parte del presepe di Ferrigno, avendo vinto il contest “Un pizzaiolo Adhoc nel presepe di Ferrigno”. Solo che all’epoca era senza ananas. Questa volta, invece, Sorbillo entra nel Presepe con tutto l’ananas possibile e immaginabile.
La storia dell’ananas sta sfuggendo di mano a Sorbillo?
“L’ananas era qui, l’ananas era là, l’ananas era tutto all’intorno”, perdonaci Coleridge se puoi. Perché questo potrebbe essere il leit motiv di questo periodo per Sorbillo.
Da che ha proposto la pizza all’ananas nella sua tradizionalissima pizzeria italiana, praticamente fa post solo a base di ananas. Che fino a tre secondi fa tutti a prendere in giro gli americani per la loro pizza all’ananas, ma se a proporla è Sorbillo, allora tutti amici come prima. Con tutti ovviamente a fotografarsi estasiati mentre assaggiano quella pizza all’ananas che, magari, si erano divertiti a criticare fino a poco fa.
Ma torniamo al nostro Presepe. Gino Sorbillo, tramite un post su Instagram, ci ha tenuto a far sapere a tutti (e quando dico tutti intendo tutti, visto che ha taggato svariate testate) che proprio nel giorno del Pizza Day, il 17 gennaio per inciso, è entrato a far parte del Presepe Napoletano del maestro Ferrigno a San Gregorio Armeno insieme alla Pizza con l’Ananas.
Sorbillo ha poi ringraziato Marco Ferrigno perché ci voleva un napoletano come loro per sdoganare l’ananas sulla pizza (o per capire che ironizzare sulla tradizione può far ottenere un sacco di like).
Il post è corredato di foto dove vediamo la suddetta statuina. Con accanto la regina Elisabetta di rosa vestita, ecco che la statuetta di Sorbillo lo raffigura con la casacca da pizzaiolo mentre regge una pizza all’ananas. Con intorno al collo una collana all’ananas. Reggendo nell’incavo del braccio un ananas. Abbia già detto ananas, vero?
Diversi follower si sono poi complimentati con il pizzaiolo, sostenendo che andranno da lui a provare la pizza con l’A. comosus, questo il suo nome scientifico, che mi ero stufata di scrivere la parola con la “a”. Che per inciso, potevano sempre mangiarla tranquillamente ovunque, non c’era bisogno che la sdoganasse Sorbillo per provarla.
Altri, invece, non vedono l’ora di mettere la sua statuina nel Presepe. E no, non credo che la metterò nel mio Presepe. Pur essendo una strenua fautrice del Presepe Napoletano (nel senso che ci metto tutto ciò che mi ispira in quel momento, inclusi svariati angeli vendicatori, un cavaliere medievale e un vulcano che erutta sulle rovine di Pompei) ho già i miei due pizzaioli (perché le statuette del pizzaiolo non sono certo una novità del momento). Senza dimenticare la tizia che cuoce le crepes, il kebabbaro, il castagnaro, il polentaro e il nuovo arrivato, il piadinaro. Praticamente ho più cuochi che pastori.
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