Gino Sorbillo è in crisi e annuncia che chiuderà 4 pizzerie per il Coronavirus. L’atteggiamento militaresco di Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, se da una parte ha limitato i danni al Sud, dall’altra ha stroncato l’attività di pizzerie e ristoranti che non possono consegnare a domicilio. L’unica apertura è avvenuta qualche giorno fa, quando De Luca ha annunciato una ripresa, ma nemmeno troppo convinta, della consegna di cibi preconfezionati.
Il volto della pizza partenopea abbasserà le saracinesche di 4 locali: 2 a Napoli e 2 a Milano, perché sarebbe impossibile gestire locali con pochi coperti e un’offerta molto limitata. “Una è quella in via Partenope, che ha un fitto molto alto, poi Zia Esterina al Vomero e, a Milano, Olio a Crudo e Zia Esterina. Per ora l’unica pizzeria che funziona regolarmente è quella di Tokio, dove si serve anche la pizza al tavolo”, spiega il titolare della storica catena.
L’appello è ai vertici regionali per riprendere quantomeno il food delivery. “Una scelta che garantirebbe una sopravvivenza minima, con 30-40 pizze al giorno, per molti locali. La crisi è durissima, ma stare fermi e ripartire da zero, chissà quando, sarà difficilissimo. Meglio sarebbe per tutti poter contare sulla possibilità del servizio a domicilio – sottolinea – . Cibi che vengono consegnati in tutta sicurezza. Attività che garantirebbe un minimo di sopravvivenza. Alcuni potrebbero decidere di non riaprire, perché per alcuni locali i fitti sono davvero insostenibili. Ma almeno si riavvia l’auto e si va avanti a filo di gas”.
Inoltre, in Campania, i librai chiedono di riaprire il prossimo 20 aprile alla stregua di quanto deciso nel Lazio e segnalano una concorrenza sleale da parte di edicole e supermercati.
[Fonte: Corriere del Mezzogiorno]