Passare alle poste per ritirare la pensione e, già che ci siamo, fare anche un po’ di spesa – il sogno di ogni pensionato, si direbbe. Stereotipi più o meno provati a parte, quanto appena descritto è di fatto già diventato realtà in alcuni uffici postali del Giappone, soprattutto quelli che punteggiano le aree rurali del Paese del Sol Levante. Insomma, frutta, verdura e affettati (ma anche detersivi e altri prodotti di uso quotidiano) a fianco dello sportello per le raccomandate; proprio come un piccolo supermercato incastonato in uno spazio del tutto insolito – quello delle poste, per l’appunto.
Spedire una raccomandata e uscire dalle poste con la busta della spesa
Come brevemente accennato qualche riga fa l’iniziativa ha preso piede soprattutto (e quasi esclusivamente, a onore del vero) negli uffici postali situati nelle campagne: si tratta, fondamentalmente, di spazi commerciali non presidiati situati all’interno stesso delle poste. In apertura di articolo abbiamo scherzato appoggiandoci sullo stereotipo del pensionato, ma a dirla tutta il progetto è stato pensato proprio per venire incontro alle esigenze della popolazione più anziana, che potrebbe trovarsi in difficoltà a percorrere lunghe distanti per fare la spesa (soprattutto nelle aree rurali, per l’appunto).
Insomma, l’iniziativa è lodevole, ma dati alla mano le poste/supermercati rimangono ancora una “specie ” piuttosto rara: secondo il Japan Times appena 3 mila degli uffici postali distribuiti sul territorio nazionale del Giappone offrono al proprio interno cibo, prodotti di uso quotidiano e altri articoli utili per la cura della casa o della persona; ma l’implementazione di una misura di questo tipo si è già rivelata determinante per gli anziani che vivono in piccoli centri abitati dove supermercati e negozi di elettrodomestici chiudono uno dopo l’altro o si trovano a grandi distanze.
Il funzionamento del sistema è piuttosto semplice: gli uffici postali devono rivolgersi a Japan Post in modo tale da ottenere gli scaffali, e i negozi locali possono fornire i prodotti, organizzare gli espositori e naturalmente riscuotere i pagamenti. I venditori sono chiamati a pagare un canone mensile di 4.400 yen (equivalenti a circa 30 euro) per affittare lo spazio.
Chiaro, non aspettatevi centri commerciali: nella cittadina di Misato, ad esempio, l’ufficio postale ha stretto una collaborazione con un rivenditore di prodotti agricoli locali e messo in vendita un totale di 25 articoli, dai dolciumi ai detersivi. È bene notare, infine, che il progetto potrebbe fungere da pioniere per implementare all’interno degli uffici postali – strutture naturalmente ben più resistenti alla chiusura a cui invece potrebbe andare incontro un normale supermercato – anche i servizi amministrativi del governo, come il rilascio di certificati e documenti.