Pensavate che il flame generato dalle parole di Alessandro Borghese sulla mancanza di personale nel settore della ristorazione fosse finito? Assolutamente no: adesso nella questione interviene anche Gianfranco Vissani il quale ricorda che Barbara Bouchet, la madre di Alessandro Borghese, aveva chiesto a Vissani di prendere suo figlio nel suo ristorante.
Vissani ha spiegato che conosce da tempo Barbara Bouchet. All’epoca la Bouchet lo contattò per chiedergli di prendere suo figlio nel ristorante dello chef. La stessa cosa, poi, fece anche Angela dei Ricchi e Poveri. Solo che per venire a imparare da Vissani bisognava pagare e loro volevano mandarglieli gratis. Così Vissani rispose di “No” con un’imprecazione e alla fine non andarono a imparare da lui.
Finito di parlare di questo aneddoto, ecco che anche Vissani ha parlato delle difficoltà nel mondo della ristorazione nel trovare personale dopo due anni di pandemia. Secondo Vissani, Alessandro è un bravo ragazzo e ha ragione quando dice certe cose. Vissani sostiene che i ristoranti siano dei “negrieri”, ma lui fa lavorare i suoi dipendenti tre giorni a settimana, pagandoli 1.300 euro al mese. E gli altri giorni? Beh, sta chiuso semplicemente perché non ci sono abbastanza clienti fra la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina.
Quindi, riassumendo: Alessandro Borghese sostiene che “lavorare non vuol dire per forza essere pagati”, cioè se stai imparando e fai uno stage non devi necessariamente aspettarti di essere pagato. Vissani sostiene che per imparare da lui non solo non vieni pagato, ma devi anche pagare tu di tasca tua. Per contro c’è chi sostiene che gli stage e i periodi di prova vadano giustamente retribuiti in quanto comunque stai lavorando. Ok, non si uscirà mai da questo ginepraio.