Gianfranco Vissani risponde al viceministro all’Economia e Finanza Laura Castelli, che sabato, ospite al Tg2 Post, ha usato parole forti rivolgendosi al mondo della ristorazione.
“Se si sbagliano i tempi ed i modi si fa danno – si legge nella lettera aperta -. Questi scivoloni televisivi mettono alla gogna mediatica un intero comparto. Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci. Tutti questi appellativi non appartengono alla nostra categoria che rappresenta un’ importante colonna economica italiana ( 13% del Pil)
Non abbiamo bisogno – prosegue la missiva – di aiuti per cambiare modo di fare le nostre attività: non si risolve il problema della crisi da lockdown per la pandemia invitando aziende non convertibili a convertirsi in altro. In questo momento, abbiamo bisogno che turismo e mobilità tornino a vivere nelle nostre vie. Abbiamo chiesto aiuti concreti e sufficienti a salvaguardare le nostre attività, disposti a farci carico di ulteriori indebitamenti non voluti e non previsti che toglieranno altri anni nostra volontà di crescita, sviluppo ed innovazione”.
Lo smart working è sicuramente uno dei problemi maggiori per la ristorazione, che “soffre” evidentemente questa modalità di lavoro.
“Ci volete vedere mangiare tutti davanti al Pc in smart working? Senza lavoratori, senza studenti, senza turisti migliaia di alberghi, musei e pubblici esercizi a breve abbasseranno le proprie serrande per non rialzarle più. Abbiamo bisogno che portiate a termine le vostre promesse poi parleremo se vorrete della Ristorazione 4.0.”.