Gianfranco Vissani non le manda certo a dire al Governo: secondo lo chef, il Governo non solo si è dimenticato del settore della ristorazione non dando nulla, ma ha anche fatto sì che ora i ristoratori rischino la galera se per caso un cliente ha il Coronavirus.
Parole dure, rabbiose quelle di Vissani a Non è l’Arena su La7. Proprio in vista della riapertura di bar e ristoranti del 18 maggio, Vissani ha commentato le restrizioni anti Coronavirus imposte al settore della ristorazione. Vissani ha ammesso il suo tono da contestatore, sostenendo che il Governo non farà e non darà mai niente per aiutare il settore.
Anzi, fa il paragone con l’America: gli Stati Uniti hanno stanziato miliardi su miliardi di dollari, mentre l’Italia solo 55 miliardi di euro. E si chiede a cosa possano servire così pochi soldi.
Parlando poi del metro di distanza, Vissani sottolinea un aspetto della questione: con la normativa attualmente vigente se per malaugurata sorte entra nel locale un cliente che poi si scopre essere positivo al Coronavirus, chi ci va di mezzo penalmente è il titolare del ristorante.
Vissani ammette di non sapere chi abbia fatto tale legge, ma se non verrà cambiata il titolare di un ristorante rischia di finire in galera se per caso un cliente fosse positivo al Coronavirus (ovviamente a insaputa dello stesso titolare: come può, infatti, sapere se quel cliente è un asintomatico o ha le prime avvisaglie della malattia?). E termina il suo intervento sostenendo che sia tutta una pazzia.