Gianfranco Vissani torna alla carica e annuncia che ha aderito alla protesta dei ristoratori umbri che hanno deciso di cucinare un pranzo davanti a villa Draghi a Città della Pieve.
Lo chef a inizio aprile aveva dichiarato che se il Governo non si fosse sbrigato a risolvere la questione ristorante e ristori, sarebbe scoppiata la rivoluzione. Adesso, arrivati a metà aprile con i bar e ristoranti ancora chiusi, con riaperture previste solo per maggio (con regole ancora da chiarire) e ristori che latitano, ecco che Vissani torna alla carica.
Ha annunciato all’Adnkronos che ha deciso di aderire alla protesta pacifica che si svolgerà proprio davanti alla villa che Mario Draghi ha a Città della Pieve: è qui che il premier va nel fine settimana. Vissani ha chiarito che se verrà chiamato, parteciperà, per farsi ascoltare e per fasi ridare indietro la loro vita.
Lo chef, che a Baschi in Umbria gestisce il ristorante Casa Vissani, ha ribadito che sembra di essere nel deserto del Sahara: dopo 13 mesi il Governo deve dare delle risposte e degli aiuti veri. La vita è una sola e il Governo deve riaccendere la fiamma che si sta spegnendo. Ormai la vita se ne va e non solo nel settore della ristorazione, ma più in generale, interessando tutti i rapporti umani compromessi a causa della pandemia da Covid-19.
Vissani ha concluso sostenendo che debba tornare la fiducia e la sicurezza. E ha fatto un esempio: un suo amico ha conosciuto una ragazza, ma ha deciso di non andarci a letto per paura del Covid: per questo motivo lei lo ha lasciato. E si è chiesto come sia possibile. Beh, diciamo che love story sono sorte e tramontate anche per motivi più strani.