A causa dell’aumento dell’inflazione, per non parlare poi dell’influenza aviaria e dell’incremento dei costi dei mangimi e dei fertilizzanti, ecco che in Germania il prezzo dell’oca è salito così tanto da mettere a rischio anche i tradizionali festeggiamenti di San Martino.
Questa festività, infatti, viene celebrata in Germania mangiando dell’oca arrosto. La leggenda narra che San Martino, in precedenza un soldato romano, doveva essere ordinato vescovo in virtù della sua bontà. Solo che per umiltà, San Martino non voleva diventare vescovo e per evitare ciò si nascose in un fienile pieno di oche (salvo poi essere scovato a causa dei versi starnazzanti degli irascibili volatili. Ah, ovviamente gli toccò accettare la nomina alla fine).
Comunque sia, per onorare la memoria di San Martino (vista la leggenda probabilmente anche per vendicarsi delle oche, il sospetto è lecito), ecco che a San Martino si mangia l’oca insieme al cavolo rosso e agli gnocchi al sugo (e la si rimangia poi anche a Natale). Solo che quest’anno le cose potrebbero andare diversamente: i prezzi dell’oca sono aumentati del 100%.
Alcuni ristoranti hanno già annunciato che non hanno avuto altra scelta se non cancellare del tutto l’oca dal menu. André Berthold, proprietario del pub-ristorante Neugrunaer Sportcasino di Dresda, hja dichiarato che ha dovuto togliere l’oca dal menu: l’alternativa era di far pagare 35 euro a porzione, cosa impensabile per la sua tipologia di clientela.
Altri, invece, l’hanno mantenuta fra le voci, ma chiederanno il pagamento anticipato ai clienti: la paura, infatti, è che, arrivati al momento del conto, i clienti si spaventino, rifiutandosi di pagare.
Secondo Lorenz Eskildsen, capo della National Association for Rural Goose Keepers, l’aumento dei prezzi da parte degli allevatori è stato perfettamente giustificabile dall’aumento dei costi di produzione e pensa che i ristoranti non avranno problemi ad aumentare i prezzi. Già, ma il problema rimangono i consumatori finali: i ristoranti potranno anche aumentare i prezzi, ma i clienti potrebbero decidere di saltare l’oca quest’anno, con il rischio che eventuali oche acquistate rimangano sul “groppone” dei ristoranti.
Al momento il prezzo delle oche, quasi tutte importate dalla Polonia e dall’Ungheria, è passato da 4,50 euro a 9 euro al kg, mentre le oche tedesche costano decisamente di più, siamo sui 17,50 euro al kg.
Comunque sia, una cosa analoga potrebbe succedere nel Regno Unito col tacchino di Natale, sempre a causa dell’aumento dei prezzi e dell’influenza aviaria.