Sono stati molti, come avevamo già segnalato, i ristoratori liguri che questo weekend hanno deciso di non osservare il divieto di apertura, e di servire il loro pranzo di San Valentino come organizzato prima del ritorno della regione in zona arancione.
In tutto, nel capoluogo ligure, il bilancio delle sanzioni non è poi così disastroso: sei i locali multati dai carabinieri, e tra loro si salva lo stellato Cook dello chef Ivano Ricchebono , che aveva deciso di tenere aperto per San Valentino e lo aveva anche dichiarato pubblicamente.
Lo chef è stato fortunato: nonostante l’apertura annunciata, non ha ricevuto la visita degli agenti di polizia, ed è riuscito a portare a casa il suo sudato pranzo di San Valentino. Meno bene è andata ad altri sei colleghi, che per la stessa apertura in barba ai divieti della zona arancione sono stati sanzionati.
Tra loro, un ristorante del centro di Genova, che ospitava al momento dell’intervento degli agenti una trentina di clienti: tutte le persone sono state multate, per un totale complessivo di 13mila euro di sanzioni.
I controlli dei carabinieri hanno poi sanzionato anche un bar di Savignone e quattro bar di Camogli. Tutti i locali coinvolti nel giro di controlli e trovati in situazione di irregolarità, oltre ad aver ricevuto la multa prevista, dovranno ora rimanere chiusi per cinque giorni, in attesa dei provvedimenti della Prefettura.
Ma nel frattempo non si placa il malcontento dei ristoratori liguri, che hanno manifestato per questa chiusura imposta dal provvedimento che vede la divisione dell’Italia a zone di colori diversi a seconda dell’indice di contagio e del rischio della diffusione del Coronavirus.
[Fonte: La Repubblica]