Una storia bizzarra. A Genova sono state multate le persone in coda alla mensa dei poveri. Il motivo? Creavano assembramenti. Tutto è accaduto ieri in via Prè, via del centro storico di Genova. La Polizia municipale è intervenuta in loco a causa delle segnalazioni di diversi residenti e comitati.
In pratica alcune persone in coda per ricevere il cibo della mensa, non avrebbero mantenuto il previsto distanziamento e non indossavano le mascherine. Gianluca Giurato, il comandante della Polizia municipale, ha spiegato che a seguito delle segnalazioni non sono andati subito sul posto con l’intento di multare: per diversi giorni le pattuglie sono andate a sensibilizzare le persone in coda sulla necessità di rispettare distanze e indossare i dispositivi di protezione individuali.
Più volte nei giorni scorsi hanno ricordato alle persone in coda di rispettare le norme. Tuttavia, nonostante i continui richiami, alcune persone hanno continuato a non rispettare le disposizioni, motivo per cui la Polizia si è alla fine vista costretta a intervenire multando i trasgressori.
Una delle persone in questione è anche stata denunciata in quanto aveva dichiarato di essere minorenne. Tuttavia, portato all’ospedale pediatrico Gaslini, dalle radiografie è saltato fuori che era maggiorenne.
Don Giacomo Martini, direttore di Migrantes a Genova, ha sottolineato che la legge va applicata guardando alle diverse situazioni, altrimenti anche una legge giusta diventa ingiusta. Bisogna usare maggior umanità e anche le associazioni, dal canto loro, se hanno bisogno di aiuto per gestire le emergenze, devono chiedere aiuto.
Anche Daniele Marzano, il responsabile dell’associazione Veriamici che in via Prè si occupa della distribuzione dei pasti, è intervenuto sulla vicenda ricordando che i vigili li hanno sempre aiutati. Loro stessi li hanno chiamati per chiedere aiuto durante la distribuzione dei pasti. Tuttavia spesso succede che la fila per i pasti si incrocia con la zona dello spaccio. Come associazione loro hanno segnalato il distanziamento a terra e hanno regalato le mascherine a chi non le aveva.