Affermare che è aumentata la vendita di beni alimentari in questa emergenza sanitaria è una verità lapalissiana. Ma è proprio in virtù di questa ovvietà che bisogna ragionare e avere contezza degli ingiustificati rincari alimentari nei supermercati. Si parla del +233% sull’ortofrutta. Si va dai cavolfiori, alle carote, passando per arance, zucchine e broccoli. Sulla questione sta indagando la procura di Genova.
L’ipotesi di reato è quella di manovre speculative sulle merci, stesso reato ipotizzato per i casi di rincaro abnorme dei prezzi di mascherine e gel disinfettanti. L’anomalia è stata segnalata dal Codacons.
La procura ha delegato ora il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, guidata dal colonnello Maurizio Cintura. Le fiamme gialle dovranno verificare se i rincari siano stati fisiologici, visto le difficoltà per i provvedimenti di lockdown oppure se vi siano state speculazioni da parte dei commercianti con rincari eccessivi.
Anche la Coldiretti aveva segnalato circa un mese fa le speculazioni nella Gdo, invitando i supermercati a garantire la stabilità dei prezzi. Nonostante le difficoltà del Coronavirus, sono oltre 3 milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione.