C’è un effetto – chiamiamolo “collaterale” – di questo anomalo caldo di settembre: si vende più gelato. Coldiretti ha stimato un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti delle alte temperature che in molte città hanno superato i 30 gradi cambiando i comportamenti di acquisto.
“Una opportunità resa possibile – sottolinea la Coldiretti – dalla presenza in Italia di ben 39mila gelaterie sparso lungo tutta la Penisola con un fatturato annuale di 2,8 miliardi di euro. I consumi di gelato degli italiani hanno superato i 6 chili a testa all’anno secondo stime della Coldiretti e ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano”.
Una piccola boccata d’ossigeno per un’estate però nera, dove a pesare, soprattutto nelle grandi città, è stata la mancanza degli oltre 16 milioni di cittadini stranieri a causa dell’emergenza covid.
“La situazione è preoccupante considerato che – spiega la Coldiretti – nelle e gelaterie presenti in Italia sono occupati 74mila lavoratori e vengono utilizzati ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità”.