Un gelato color arcobaleno è stato accusato in Russia di essere uno strumento di propaganda gay. E allora, che dire delle allusioni sessuali del Calippo? Per fortuna l’Italia non è la Russia, altrimenti avremmo dovuto lottare per continuare a gustarci un’alternativa più cool al semplice ghiacciolo.
Ai colleghi di Putin, invece, basta vedere qualche colore in più per pensare immediatamente a un sotterfugio della lobby glbt per prendere il potere e impadronirsi con messaggi subliminali dei cervelli dei bambini, manco si trattasse di un’orda di zombie.
In particolare è stata la politica Ekaterina Lakhova a sollevare la fondamentale questione, dichiarando in una videoconferenza con il presidente Vladimir Putin che quel gelato era un pericoloso strumento di propaganda per le relazioni tra gay. “Stanno promuovendo tranquillamente questi bei colori dell’arcobaleno, usando belle parole, stanno pubblicizzando un gelato chiamato Rainbow”, ha detto Ekaterina Lakhova. Ma in realtà questo questo, ha aggiunto Lakhova, potrebbe potenzialmente rendere i bambini russi più attenti alla bandiera arcobaleno utilizzata dalla comunità LGBTQ. Sia mai.
E infatti Putin si è affrettato a rispondere, tranquillizzandola: “Se ci sono ragioni per credere che si tratti di propaganda per valori che non ci appartengono per tradizione”, ha detto il presidente russo, il cui mandato è stato da poco confermato fino al 2036, “allora bisognerà intervenire, ma non in modo aggressivo”. E ha anche aggiunto, nel caso aveste in mente di criticarlo, che lui non ha mica nulla contro l’omosessualità, ma unicamente contro la sua propaganda.
[Fonte:BBC]