Puntualmente l’Area Studi Mediobanca ha presentato il nuovo report dell’Osservatorio sulla GDO italiana internazionale a prevalenza alimentare. Sono stati esaminati i dati di 116 aziende nazionali e 30 player internazionali per il periodo che va dal 2016 al 2020. Ed ecco che è emerso come, negli ultimi tempi, gli ipermercati stiano perdendo terreno a favore dei discount.
I dati preliminari prevedono un aumento delle vendite dei grandi retailer internazionali nel 2021 del 3,6%, con il canale online che riesce a garantire l’8% del fatturato totale (solo il 3% in Italia). I pronostici, inoltre, indicano che nel 2022 il tutto dovrebbe crescere ancora dell’1,3%.
Tuttavia, in questo quadro, gli ipermercati perdono terreno di fronte ai discount: nel 2007 gli ipermercati avevano il 32,6% del mercato, mentre nel 2021 tale cifra è scesa al 26,5%. E i discount? A loro è andata meglio: nel 2007 erano a quota 9,5% del mercato, mentre nel 2021 sono arrivati al 21,7% e per il 2023 ci si aspetta che arrivino a quota 24,6%.
Anche le performance in termini di vendite per mq avvicinano le due realtà, con 6.070 euro per mq contro i 6.240 euro per mq nel 2020. A causa dell’inflazione, poi, la pressione promozionale nel primo quadrimestre del 2021 è arrivata a quota 27,9%, mentre nel 2020 si era fermata a quota 26,5%.
Parlando, invece, di quota di mercato, ecco che nel 2021 è la Conada a detenere il primato del 15%, seguita a ruota da Selex al 14,5% e dalle Coop al 12,3%. Ricordiamo, poi, che nel 2011 erano le Coop in testa con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all’8,1%.
Andando a guardare nello specifico i dati nel 2020, le vendite degli operatori italiani sono aumentate del 5,7% rispetto al 2019 e del 10,9% rispetto al 2016. Ma sappiamo che siete curiosi di sapere quali siano stati gli operatori a crescita maggiore.
Ebbene, fra il 2016 e il 2020 le crescite maggiori ci sono state in:
- MD: +10,7%
- Crai: +9,2%
- Lidl Italia: +8,4%
- Eurospin: +7,8%
- Agorà: +7,6%
- Conad: +6,5%
Nel corso dell’ultimo anno, invece, è stata la Crai a crescere maggiormente:
- Crai: +15,9%
- MD: +14,5%
- Conad: +12,4%
- D.lt: +12,2%
Parlando di redditività del capitale investito, questa è la classifica:
- MD: 22,7%
- Eurospin: 20,2%
- Crai: 13,7%
- Lidl Italia: 13,4%
- Agorà: 12,3%
- Selex: 9,5%
Se andiamo a vedere gli utili, invece, la classifica 2016-2020 cambia:
- Esselunga: 1.212 milioni
- Eurospin: 1.137 milioni
- VéGé: 995 milioni
- Selex: 962 milioni
- Conad: 945 milioni
Per quanto riguarda le perdite, invece, Carrefour ne ha accumulate per 604 milioni e Coop per 40 milioni. Andando a vedere le cooperative italiane, in termini di vendita la classifica nel 2020 diventa:
- Coop Alleanza 3.0: 4.046 milioni
- PAC 2000 A (Gruppo Conad): 3.654 milioni
- Conad Nord Ovest: 2.605 milioni
- Unicoop Firenze: 2.329 milioni
Per quanto riguarda la sostenibilità, invece, i retailer italiani sono un po’ indietro rispetto a quelli internazionali. Per le risorse umane, invece, nonostante le percentuali di forza lavoro femminile siano simili in Italia (62,9%) e all’estero (58,3%), ecco che le percentuali cambiano se si vanno a guardare le posizioni manageriali: all’estero quelle femminili sono al 40%, in Italia solo il 17%.
Parlando di differenziazione dei rifiuti, invece, all’estero la quota di quelli differenziati è del 72%, mentre in Italia è del 67,7%.