Sulla strada obbligata della gourmetizzazione c’é anche la seconda vita dei Funfetti. Capito bene, F-u-n-f-e-t-t-i, parola americana che indica le codette di zucchero.
Sì dài, gli zuccherini colorati con cui le nostre mamme negli anni Novanta decoravano qualunque dolciume, dalle torte al gelato.
Bene, il 2016 é l’anno della definitiva consacrazione nell’olimpo gourmet dei Funfetti, che finora andavano bene al massimo per le feste delle medie.
Sull’onda virale del rainbow food, moda nata su Instagram che impone torte variopinte e formaggi arcobaleno anche a chi non ha più 8 anni, gli americani si sono accorti che le codette di zucchero danno ai dolci un’allure più aristocratica, fanno figo al baracchino, regalano inaspettate standing ovation a casa con gli amici.
Quello che fino a ieri era per gli stessi yankee il “cibo per unicorni” sta mietendo stuoli di gourmet-victim, un nuovo status sancito dall’inevitabile articolo del New York Times, guarda caso il più letto della settimana nella prestigiosa sezione food del quotidiano americano.
Composti da zucchero, albume d’uovo, cera per laccare e, soprattutto, colori brillanti, sono stati inventati nel 1989 dalla Pillsbury&Co. come decorazione per torte, confezionati di solito in sacchetti a parte.
Nel 2005 la prima rentrée, i Funfetti tornano su biscotti e prodotti di piccola pasticceria.
Poi, gradualmente, la situazione sfugge di mano, gli americani mettono gli zuccherini colorati dappertutto, dai croissant ai cocktail.
Al punto che oggi sono diventati perfino un motivo d’arredo, un esempio di design creativo.
Il motivo di questo ritorno?
Essenzialmente, quello di venire bene in foto. Già, la gourmetizzazione, spesso, è solo una facciata patinata.
Secondo i dati ricavati dal social di immagini Pinterest, le immagini caricate e condivise che contengono le fotogeniche codette di zucchero sono salite del +260% rispetto al 2015.
Non più limitati alle feste per bambini, oggi gli zuccherini colorati puntano in alto: alla prima generazione cresciuta con i social media già in età per essere nostalgica.
Perfetto, il cerchio si é chiuso, la trasformazione é compiuta.
E non dite, cari lettori italiani di Dissapore, che non vi avevamo avvisati.
[Crediti | Link: New York Times]