L’effetto del coronavirus comincia a sentirsi in maniera significativa sul prezzo di frutta e verdura in Italia. A lanciare l’allarme Coldiretti che, sulla base dei dati ISTAT relativi all’inflazione di marzo, evidenzia come il prezzo della frutta sia cresciuto del 3,7% con punte del 4% per mele e 4,1% per le patate, mentre di contraltare l’inflazione è scesa allo 0,1%. In soldoni, la frutta è cresciuta di 40 volte rispetto all’inflazione.
Inoltre, fa sapere Coldiretti, il 38% delle aziende ortofrutticole sono messe in difficoltà dalle diverse modalità di acquisto che, sì, hanno portano ad una crescita nei supermercati ma non sufficiente a compensare le perdite da altre fonti di guadagno: ristoranti ed export.
“In questo momento di difficoltà per aiutare il Made in Italy, il consiglio della Coldiretti – fanno sapere dall’associazione di categoria – è quello di comperare direttamente dagli agricoltori nelle fattorie e nei mercati di Campagna Amica che in molte città ha organizzato anche servizi di consegna a domicilio ma anche nei negozi e nei centri della grande distribuzione privilegiando l’acquisto di frutta e verdura nazionali riconoscibile dall’obbligo di indicare l’origine su etichette e cartellini”.
Coldiretti coglie l’occasione per ricordare la “situazione drammatica per molti agricoltori con i raccolti, già impoveriti dall’alternarsi di gelo e siccità per un andamento climatico del tutto anomalo al quale si aggiungono gli effetti della mancanza di almeno 200 mila lavoratori stagionali che mette a rischio le forniture alimentari degli italiani”.
Per questo motivo, l’associazione ha attivato uno sportello online per trovare lavoro nei campi in modo da aiutare le aziende agricole nella fase di raccolta.