Il mercato della frutta estiva sta attraversando un momento di grande crisi, denuncia Confagricoltura. La situazione è tale da mettere in allarme: il prezzo delle albicocche, ad esempio, non compensa i costi raccolta, e 3 chilogrammi di frutta si vendono allo stesso prezzo di un caffè.
Colpa del clima impazzito, e di una stagione primaverile che è stata a dir poco anomala, e sicuramente disastrosa per l’agricoltura. Ma non solo: “La crisi pesantissima è dovuta “all’andamento climatico anomalo, alla contemporanea maturazione nei principali Paesi produttori, al costante calo dei consumi domestici”, denuncia Albano Bergami, presidente della Federazione nazionale frutta di Confagricoltura, che aggiuge: “uno smartphone top vale quanto il consumo annuale di frutta 18 italiani, 3.000 chilogrammi”. Una situazione di crisi che ha conseguenze anche sull’occupazione: Confagricoltura ricorda che sono oltre 100 mila le persone che lavorano nel settore.
La stagione era partita bene, ma poi l’andamento della primavera è stato inaspettato: “Piogge, grande freddo e poi temperature roventi- spiega Bergami – hanno fatto sì che si accavallassero i raccolti delle produzioni in serra con quelle a pieno campo. Il freddo ha limitato la crescita dei frutti, mentre il caldo improvviso l’ha poi fermata. In più, è aumentato l’import dalla Spagna, che ha registrato un’annata di sovrapproduzione”.
Oggi, per molti agricoltori italiani, il prezzo di vendita non giustifica la raccolta, di cui non si riescono a coprire i costi, e il risultato è che molti frutti vengono lasciate sugli alberi.
Questa situazione riguarda, ad esempio, le susine, il cui prezzo non riesce a salire sopra i 70 centesimi al chilo (contro 1,20 euro dello scorso anno). Anche le ciliegie hanno avuto una stagione disastrosa: si registra un – 50% della produzione in Puglia e – un 20% in Emilia Romagna. Il raccolto di albicocche, pesche e nettarine, invece, è positivo in termini di quantità (più 13% rispetto al 2018 e l’aumento ha riguardato in maniera maggiore il centro sud ed è stato più contenuto al nord).
[Fonte: Ansa]