Sempre più aziende si alleano nella guerra contro la plastica. Dopo la conversione della moda (Vedi Green Carpet Fashion Awards 2019) al green, è il turno dell’industria agroalimentare che progetta etichette commestibili su frutta e verdura. Idee ingegnose, dunque, e che saranno in mostra il prossimo fine settimana a Milano, all’Inspiring Packaging Showcase allestitto nelle sale del Fresh Retailer 2019: un evento biennale rivolto al mondo dell’ortofrutta e della distribuzione.
Ma a fomentare la guerra contro la plastica sono anche i tecnici del ministero dell’Economia e dell’amministrazione finanziaria, al lavoro per studiare una sorta di imposta al consumo. Su imballaggi di plastica, bottiglie, confezioni per i prodotti alimentari, potrebbe essere applicata una tassa dello 0,2 euro per chilogrammo.
Ma in cosa consisterà la spesa del futuro? Il gruppo neozelandese Zespri, primo distributore al mondo di kiwi, ha ideato il bollino EcoLabel: un’etichetta compostabile e che può essere gettata nell’umido insieme alla buccia a cui aderisce. In Italia, a Forlì, il consorzio Bestak, in sinergia con i ricercatori dell’ateneo di Bologna, ha brevettato un prodotto di nome “Attivo”, cioè un cartone a carattere ondulato per la frutta in grado di prolungare la permanenza sugli scaffali dei supermercati, arginando la maturazione precoce.
Dal lato dei consumatori, bisognerà capire se sceglieranno tra i reparti queste confezioni alternative per non incorrere nella tassa da scontare alla cassa.
Fonte: Agi