In netta controtendenza rispetto all’andamento economico che vede l’Italia in deflazione (-0,2%) a causa della diminuzione della domanda di beni e servizi per la pandemia, crescono i prezzi al consumo di diversi alimenti, e in maniera sensibile la frutta.
Nello specifico, come riporta Coldiretti, gli aumenti più significativi vedono: latte (+3,1%), salumi (+3,5%), verdura (+4,6%), frutta (+11,5%) e carne (+2,7%), pesce surgelato (+3,5%), pasta (+3,3%), zucchero (+2,8%), acqua minerale (+1,8%), formaggi (+1,6%) e pane (+1,4%).
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a giugno che registra una spinta al rialzo dei prezzi del +2,3% per gli alimentari, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
“A incidere sulle quotazioni – sottolinea Coldiretti – sono le difficoltà in cui continua a versare la ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza. Una situazione che ha favorito le speculazioni al ribasso nei campi e nelle stalle con il paradosso che mentre i prezzi al consumo aumentano quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano, dalla carne al latte fino a molti ortaggi. Le quotazioni riconosciute ai produttori in molti settori non coprono più neanche i costi e mettono a rischio il sistema agroalimentare nazionale”.
Alle speculazioni si sommano peraltro gli effetti del clima impazzito, con tempeste e grandinate che hanno colpito le campagne a macchia di leopardo compromettendo parte dei raccolti già messi a dura prova dalla primavera anomala, con la perdita a livello nazionale di più un frutto su tre e milioni di euro di danni nelle campagne.
In un momento difficile per l’economia e l’occupazione nazionale il consiglio di Coldiretti è di acquistare prodotto italiano e sostenere la campagna #mangiaitaliano, verificando sempre, laddove possibile, l’origine nazionale in etichetta.