Continuano a crescere i prezzi della frutta in Italia ai tempi del coronavirus. A lanciare l’allarme Coldiretti, che evidenzia come – sulla base di un’analisi condotta da Ismea/Nielsen sugli acquisti al dettaglio sui prodotti confezionati relativi all’ultimo mese della pandemia – nel prezzo al dettaglio è stato registrato un incremento fino al +31% dei kiwi, del +24% delle arance e fino al +12% delle mele.
Un incremento giustificato non solo dalla “svolta salutistica degli italiani, ma anche dallo sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni e le chiusure imposte dall’emergenza Coronavirus” nonché – fa sapere Coldiretti – “dalla voglia di avere in casa una riserva naturale di vitamine consigliata anche dall’ISS che sul sito, nei consigli sull’alimentazione durante l’emergenza COVID-19, invita proprio ad ‘aumentare la quota di alimenti vegetali nella nostra dieta’ con ‘più frutta e verdura e più legumi in ogni pasto della giornata’”.
Influisce negativamente sull’andamento dei prezzi anche la persistente chiusura di ristoranti, bar, agriturismi e, in molte regioni, anche dei mercati rionali e degli agricoltori che moltiplicando gli sbocchi di mercato e ampliando la concorrenza aumentano le possibilità di scelta dei consumatori e svolgono una funzione calmieratrice.
Sulla base dei dati ISTAT relativi all’inflazione di marzo, Coldiretti aveva già evidenziato come il prezzo della frutta sia cresciuto di 40 volte rispetto all’inflazione.