Arriva Frozen (no, non il lungometraggio Disney, anche se a novembre esce Frozen 2), il sensore che ci dice se i surgelati sono stati conservati bene. Si tratta di un sensore Made in Italy, il cui nome completo sarebbe Frozen – Thermal History Indicator. Ideato dalla E.O.S. di Stefano Maccagni, è stato presentato all’ultima edizione di Maker Faire.
In pratica è un indicatore tempo-temperatura che viene applicato sulla confezione dei surgelati. Questo sensore è capace di registrare le variazioni di temperatura subite da quel surgelato nel corso del tempo. In questo modo è possibile controllare se ci siano state eventuali anomalie durante la conservazione del surgelato, inclusi aumenti delle temperature di conservazione e eventuali decongelamenti.
Il sensore Frozen, applicato sulla confezione del surgelato, cambia colore a seconda dello stato di conservazione. Se è verde, vuol dire che la catena del freddo è stata rispettata correttamente. Ma se va dall’arancione al rosso, indica abusi termici più gravi man mano che il colore si intensifica. Il che vuol dire che quel prodotto potrebbe non essere più salubre (considerate che bastano 20 minuti di interruzione della catena del freddo per creare problemi).
Frozen attualmente è in fase di test, ma i risultati sono stati ottimali per il momento. Inoltre, visto che deve essere messo a contatto con confezioni di prodotti alimentari, è stato realizzato con sostanze bio-compatibili. Se il progetto andrà in porto, Frozen potrebbe poi trovare altre applicazioni, fra cui anche i farmaci che necessitano di essere conservati a basse temperature.
Un breve recap sulla catena del freddo: si tratta delle procedure che regolano e controllano la temperatura dei prodotti che devono essere refrigerati o surgelati. Per quanto riguarda i cibi surgelati, la temperatura finale deve essere di almeno -18 gradi centigradi (di meno, ma non di più).