Corruzione e turbativa della scelta del contraente: sono queste le ipotesi su cui indaga la Procura di Torino in relazione all’affidamento dell’incarico per la promozione della sagra del fritto misto di Baldissero, in provincia di Torino. L’ipotesi è che ci siano stati una serie di favori – al momento non meglio specificati – in cambio dell’affidamento di un incarico per la promozione del “Fricassé ‘d Baudisé an girula”, l’evento autunnale che celebra il piatto tipico piemontese per eccellenza, il fritto misto, appunto.
Il tutto è partito da un esposto di una consigliera d’opposizione del comune di Baldissero, che ha sollevato alcune perplessità sull’assegnazione degli incarichi. Tra gli indagati spunta anche il nome di un noto giornalista, Luca Ferrua, direttore del verticale gastronomico del gruppo Gedi Il Gusto, coinvolto nelle indagini in quanto socio della Rosfert srl, società di creazione e comunicazione eventi a cui appunto era stato affidato l’incarico per la promozione dell’appuntamento. Non si hanno al momento maggiori dettagli sulla vicenda e si aspetta l’esito delle indagini, o quantomeno qualche informazione in più, prima di tirare le somme di una situazione che è ancora in fase di approfondimento.
I dettagli dell’indagine e l’ipotesi di reato
Quel che trapela dalle fonti di informazione, al momento, è l’ipotesi che siano stati concessi non meglio specificati “favori” (si parla del ” patrocinio dell’Ascom, della Camera di Commercio e articoli dei migliori giornalisti d’Italia”) in cambio dell’affidamento dell’incarico di promozione. In tutto sono cinque gli iscritti al registro degli indagati: oltre al giornalista Luca Ferrua, ci sarebbero anche una seconda persona facente parte della società Rosfert srl, oltre a due funzionari di Visit Piemonte, società in house della Regione Piemonte, e a un consigliere comunale di Baldissero, il comune in cui è avvenuto l’evento.
Il fascicolo, affidato al pubblico ministero Elisa Buffa e alla reggente della procura di Torino, Enrica Gabetta, parla al momento di un’ipotesi di corruzione e turbata libertà di scelta del contraente. L’ipotesi formulata – come si legge dalla documentazione resa nota – è che la Rosfert srl abbia ottenuto “soldi pubblici per costi non sostenuti o falsamente dichiarati”. Sull’assegnazione e sulle modalità di svolgimento dell’evento occorrerò ora fare ulteriori accertamenti per verificare eventuali irregolarità e responsabilità nell’andamento dell’assegnazione dell’incarico.
La posizione del gruppo Gedi
Nel frattempo, il gruppo Gedi prende atto dell’inchiesta e fa sapere con un comunicato che “La società è stata informata della circostanza e valuterà le azioni conseguenti secondo i tempi previsti, ai sensi delle normative contrattuali”.